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A Sassoferrato la presentazione degli atti del convegno per il millenario dell’Abbazia di Sitria

A Sassoferrato la presentazione degli atti del convegno per il millenario dell’Abbazia di Sitria

SASSOFERRATO – Domenica (16 ottobre), presso il palazzo Merolli o Degli Scalzi di Sassoferrato, il bibliotecario del Monastero di Fonte Avellana, dom Cesare Bovinelli, studioso della spiritualità monastica e cofondatore dell’Associazione “Thomas Merton”, dedita alla diffusione del pensiero dello scrittore trappista, presenterà l’edizione degli atti del convegno per il millenario dell’Abbazia di Santa Maria di Sitria, tenutosi a Barbara e nella sede avellanita il 2 ottobre 2021.

Alla giornata nazionale di studi, patrocinata della Deputazione di Storia Patria, sul tema “Santa Maria di Sitria. Un’abbazia romualdina sull’Appennino Umbro-marchigiano”, hanno aderito studiosi provenienti da università e istituti di varie regioni italiane con approfondite ed inedite relazioni, in occasione del millenario del facoltoso ente monastico.

L’abbazia, istituita sul complesso montano del Catria nel 1021 dal santo monaco ravennate Romualdo, fondatore dell’ordine camaldolese, oltre ad intrattenere stretti rapporti istituzionali con il papato romano e, nel Trecento, con l’avignonese, godeva di un patrimonio esteso, in particolare, da Gubbio e Gualdo Tadino a Fossato di Vico, Cantiano, Cagli, Pergola, Corinaldo, Serra de’ Conti, Mondolfo e Senigallia. Diversi furono i poli amministrativi che si susseguirono nei secoli, dalla casa-madre, fondata nel comune di Scheggia-Pascelupo, al monastero di S. Gaudenzio, situato nella periferia di Senigallia, che controllava in età precomunale l’acquedotto, i mulini e il castello urbano della città rivierasca, a Sassoferrato, dagli inizi del Trecento alla metà del Quattrocento, allorché la conduzione dell’abbazia fu secolarizzata e affidata ad altolocati prelati, parenti o amici di pontefici.

La sede gestionale si trasferì quindi a Gualdo Tadino, Ostra Vetere e Barbara, dagli inizi del Cinquecento agli inizi dell’Ottocento, infine a San Lorenzo in Campo, fino alle spoliazioni del Regno d’Italia nel 1860, come si può altresì evincere dalla recente edizione documentaria distribuita dal Centro Studi Avellaniti.

L’elegante volume degli Atti, pubblicato dall’Editrice Ventura di Senigallia, al quale hanno contribuito la Deputazione di Storia Patria per le Marche e i comuni di Barbara, Mondolfo e Sassoferrato, viene distribuito dal Centro Studi Avellaniti, che ne ha curato altresì l’edizione.

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