Paola Bocci: “Il fascismo non è un’opinione, è un reato. Intervenga il Prefetto”
Paola Bocci: “Il fascismo non è un’opinione, è un reato. Intervenga il Prefetto”
La consigliera regionale della Lombardia, originaria di Serra San Quirico, interviene dopo le affermazioni del sindaco Borri
SERRA SAN QUIRICO – Si continua a discutere, non solo localmente, sull’intervento, in Consiglio comunale, del sindaco di Serra San Quirico, Tommaso Borri (nella foto).
Durante la discussione sull’approvazione del bilancio e degli investimenti, avrebbe infatti pronunciato una frase ritenuta “totalitaria e dispotica” nei confronti dei consiglieri di opposizione. Il sindaco Borri avrebbe infatti detto: “Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere”.
Una frase che ha provocato un inevitabile terremoto politico, anche se lo stesso sindaco ha provato a rettificarla parlando di “sarcasmo”.
Sulla questione interviene oggi anche la consigliera regionale – del Pd – in Lombardia, Paola Bocci, con origini marchigiane.
“Il mio babbo – ci scrive – è di Serra San Quirico, li ho casa e torno tutti gli anni. Ho letto delle vergognose affermazioni del Sindaco di Serra e questa è la mia nota a riguardo:
“Succede nel paese di mio padre, quello che per me è casa. Ma soprattutto quello che ha pagato un tributo altissimo di morti ammazzati dai fascisti.
“E non si può tollerare – scrive Paola Bocci – che una amministrazione si dichiari fascista. Non si parli di ironia, fuori luogo e ancora più offensiva, ma si chieda perdono ai propri compaesani che hanno avuto padri e nonni ammazzati.
“È inaccettabile – prosegue Paola Bocci – e il sindaco dovrebbe dimettersi e subito il Prefetto intervenire con provvedimenti seri.
“Mio padre recita spesso un amaro e ingeneroso proverbio: “A Serra non c’è un conforto, o piove o tira vento o sona a morto”.
“Il conforto manca adesso, con queste vergognose frasi. Il fascismo non è un’opinione, è un reato. Serra è un paese bellissimo – conclude Paola Bocci, consigliera regionale del Pd in Lombardia – che insieme ai serrani non si merita questi irrispettosi oltraggi alla memoria e al suo passato di Resistenza”.
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