Da Rossi a Tamberi, 5 marchigiani nella storia dello sport
Da Rossi a Tamberi, 5 marchigiani nella storia dello sport
ANCONA – Un milione e mezzo di abitanti circa, per meno di 10.000 km² di superficie. Vista così, la regione delle Marche può apparire piuttosto piccolina se confrontata a Lazio o Lombardia, ma nella storia dello sport non ha mai fatto percepire alcun senso di inferiorità, producendo atleti che ancora oggi vengono celebrati tra gli archivi. Un discorso che si estende a varie discipline, a partire dalle moto, dove tra l’Italia e il resto del mondo si è fatto apprezzare un certo Valentino Rossi, l’unico pilota capace di vincere il Mondiale in 4 categorie diverse, totalizzando 9 titoli. Nato nell’Urbinate, da piccolino Rossi correva sui go kart proprio nelle Marche. Una volta divenuto un professionista, il suo simbolo distintivo è diventato il numero 46, col quale anche il padre era solito gareggiare. Rossi si è ritirato solo nel 2021, dopo aver inseguito per svariati anni il decimo titolo mondiale, ma invano. Oggi fa parte della MotoGP Hall of Fame.
Anche la scherma ha regalato diverse soddisfazioni alle Marche. Merito di Valentina Vezzali, nata a Jesi in un’epoca in cui fioretto e spada non erano discipline molto conosciute da quelle parti. Nel corso della sua carriera la Vezzali ha fatto incetta di medaglie tra Olimpiadi, Mondiali, Europei, Universiadi e Giochi del Mediterraneo. Dopo essersi ritirata nel 2016 ha intrapreso la carriera politica e da oltre un anno ricopre il ruolo di sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport.
Il ciclismo narra invece della triste storia di Michele Scarponi, “l’Aquila di Filottrano”. Uno scalatore ricordato per la vittoria della Tirreno-Adriatico del 2009 e del Giro d’Italia del 2011, ma scomparso prematuramente nel 2017 a causa di un incidente stradale avvenuto mentre si stava allenando proprio nelle Marche. A Sarnano sorge oggi una pietra dove sono incise alcune sue vecchie frasi rivolte ai giovani per vivere il ciclismo e lo sport al meglio.
Se si va alla ricerca di atleti provenienti da determinate aree geografiche, come si può pensare di non riuscire a trovare qualche nome interessante nel calcio? A muovere i primi passi a Jesi è stato anche l’attuale ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, stella della Sampdoria e della Lazio quando da giocatore infiammava gli stadi tra colpi di tacco e gol mirabolanti. Il mister ha portato gli azzurri alla vittoria dell’Europeo nell’estate del 2021, ma proprio di recente si è macchiato della seconda mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali, raccogliendo la solidarietà del governatore delle Marche che ha ricordato che il tecnico rappresenterà sempre e comunque l’identità marchigiana a livello internazionale.
Ultimo ma non ultimo, ecco l’anconetano Gianmarco Tamberi (nella foto), oro olimpico nel salto in alto alle ultime Olimpiadi di Tokyo 2020. Tamberi detiene attualmente il record italiano sia outdoor sia indoor. Nel 2016 un infortunio alla caviglia sinistra gli aveva fatto saltare i Giochi di Rio, ma in Giappone è arrivata la meritata gioia condivisa con l’amico Mutaz Essa Barshim, un ex aequo che anche i pronostici più curati avrebbero faticato a prevedere, nonostante le scommesse sportive disponibili online, che vengono consultate per avere indicazioni sulle chance di successo degli atleti, contemplino anche scenari piuttosto improbabili. Il futuro dello sport italiano sembra essere proprio delle Marche. Numerosi sono gli atleti che sognano di fare la differenza nei prossimi anni.
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