Stalking, il sindaco di Chiaravalle patteggia una condanna ad un anno
Stalking, il sindaco di Chiaravalle patteggia una condanna ad un anno
ANCONA – Questa mattina il sindaco di Chiaravalle, Damiano Costantini, ha patteggiato una condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa), davanti al Gup del Tribunale di Ancona, Alberto Pallucchini.
Avvocato, 51 anni, il sindaco Costantini (nella foto) doveva rispondere dell’accusa di atti persecutori nei confronti di una dipendente del Comune di Chiaravalle con la quale, in precedenza, aveva avuto una relazione.
Una vicenda incresciosa, della quale si è molto parlato, nei mesi scorsi, in seguito ad un provvedimento del Gip del Tribunale di Ancona che aveva vietato a Damiano Costantini di avvicinarsi alla donna che lo aveva, nei giorni precedenti, denunciato per stalking.
Il sindaco Costantini che, questa mattina, non era presente in aula, ha sempre respinto tutte le accuse.
Immediate anche le reazioni politiche. Jacopo Francesco Falà, chiaravallese, segretario provinciale del Partito democratico, subito dopo la sentenza, ha affermato: “Il sindaco avrebbe dovuto dimettersi già mesi fa, non appena ricevuta la notifica del provvedimento restrittivo.
“Oggi, dopo il patteggiamento e la condanna a un anno di reclusione per stalking (pena sospesa con percorso per uomini maltrattanti), le dimissioni sono semplicemente un atto dovuto.
“Chiaravalle – afferma sempre il segretario provinciale del Partito democratico – ha avuto sindaci del calibro di Guido Molinelli e Guglielmo Mancinelli: i cittadini chiaravallesi non meritano di essere rappresentati da un uomo giudicato come maltrattante.
“Reato tanto più odioso in quanto perpetrato contro una donna, dipendente dell’Ente, soggetta a un esercizio di potere intollerabile e vergognoso.
“Una ferita – conclude il segretario provinciale del Pd – che farà tornare la città sulle cronache nazionali, l’ennesima onta per una comunità oltraggiata dai comportamenti di Costantini”.
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