“La Regione è impegnata a dare risposte migliori ai pazienti del Pronto soccorso dell’Ospedale di Jesi”
“La Regione è impegnata a dare risposte migliori ai pazienti del Pronto soccorso dell’Ospedale di Jesi”
JESI – 24 nuovi posti letto di degenza che verranno attivati nei prossimi tre giorni per facilitare il turn over dei pazienti, posti al momento dedicati al covid che finalmente possono essere convertiti in considerazione dell’attuale andamento epidemiologico; l’acquisto di 2 tac di elevata risoluzione e rapida attività che saranno attive entro l’estate per accelerare le procedure diagnostiche del pronto soccorso e della radiologia generale; nuove disposizioni per il ricovero dei pazienti stabilizzati, e non dimissibili, presenti al pronto soccorso nei reparti di area medica e specialistica.
Sono solo alcune delle strategie messe in campo per dare risposte ai cittadini che arrivano al Pronto Soccorso di Jesi direttamente o attraverso la rete di emergenza territoriale del 118.
Strategie che sono state esposte nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il dg di Asur Marche Nadia Storti, il Direttore di Av2 Giovanni Guidi, il direttore del Pronto Soccorso, dott. Caroli, il direttore del Dipartimento Medico dott. Candela, il direttore del 118 dott. Zamponi, il direttore della Radiologia Bartelli, la Bacelli della DMO e la Bed Manager per la gestione dei posti letti.
Saranno la bed manager e la direzione medica ospedaliera a occuparsi di garantire il rapido deflusso dei pazienti dal pronto soccorso in sinergia con il direttore di distretto per facilitare la presa in carico dei pazienti che necessitano di ricovero in post acuzie nelle dimissioni protette.
La direzione medica darà piena attuazione alla determina Asur che prevede posti letto definiti a disposizione del pronto soccorso da parte delle UU.OO. di ricovero in base alla loro specificità, e all’attivazione delle disposizioni PEIMAf (Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso di Feriti) qualora si rendessero necessarie.
La direzione del distretto metterà a disposizione percorsi assistenziali, da concordare con la stessa centrale operativa 118, per pazienti che possono essere trattati al domicilio.
“Esistono al momento criticità strutturali che non permettono di dare risposte rapide – ha detto Nadia Storti – come la cronica carenza generalizzata di medici in tutta Italia, ma si rende necessario migliorare l’appropriatezza dell’uso del pronto soccorso al quale purtroppo accedono ancora pazienti che potrebbero trovare risposta dal medico curante o nell’ambito della assistenza primaria: occorrono informazioni corrette e puntuali da divulgare anche attraverso le associazioni di tutela e tutti gli operatori”.
La Direzione Aziendale sta inoltre attivando tutte le procedure possibili per il reperimento di medici attraverso l’adesione al concorso unico regionale per i medici di pronto soccorso e l’avvio di avvisi a tempo determinato per il reperimento di medici per la gestione di codici di minore gravità.
Infine la futura realizzazione dell’Ospedale di Comunità nell’ambito del PNRR faciliterà le dimissioni protette e rapide dall’ospedale permettendo il ricovero da pronto soccorso.
“Questa direzione – conclude Nadia Storti – provvederà costantemente a monitorare l’andamento degli accessi al pronto soccorso e il tempo di attesa inserendo nel monitor presente nella sala di attesa non solo il numero dei pazienti ma anche il tempo di attesa previsto per maggiore trasparenza. Saranno verificate le degenze medie dei reparti, e verranno proposte anche migliorie strutturali che necessitano però di tempi più lunghi. Ringrazio tutto il personale che con grande dedizione e professionalità continua a svolgere il suo lavoro, anche di fronte a critiche ingiuste che appaiono sulla stampa e che contribuiscono solo a creare allarmismo inutile e pericoloso. E’ necessaria invece la collaborazione e il sostegno di tutti”.
Tutti i Direttori di Struttura Complessa di Jesi hanno dato disponibilità a supportare i medici del Pronto Soccorso con turni o consulenze da parte dei medici delle discipline affini ed equipollenti. A margine dell’incontro è stato anche chiarito che la Reumatologia, a differenza di quanto scritto, non viene chiusa ma trasferita dal terzo al quarto piano con 6 posti letto più la disponibilità di altri 2 e rimangono nella sede attuale le attività diurne con 3 posti di day hospital.
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