FANOIN PRIMO PIANOL'INTERVENTOPOLITICA

“Il torrente Arzilla è tutelato con vincolo paesaggistico dal 1975”

“Il torrente Arzilla è tutelato con vincolo paesaggistico dal 1975”

Nel dibattito in corso a Fano interviene, con una lettera aperta, il presidente della Federazione Nazionale Pro Natura professor Mauro Furlani

FANO – Il professor Mauro Furlani, presidente della Federazione Nazionale Pro Natura, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Fano Massimo Seri, all’assessore all’Ambiente ed Ecologia Urbana Samuele Mascarin, all’assessore all’Ambiente Barbara Brunori, all’assessore alla Mobilità sostenibile Fabiola Tonelli, al dirigente del Settore Lavori pubblici del Comune di Fano Federico Fabbri, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche ed al Servizio Tutela del Territorio di Pesaro e Urbino (ex Genio Civile).

di MAURO FURLANI*

Il torrente Arzilla, nel Comune di Fano è tutelato con vincolo paesaggistico dal 1975, vincolo allora finalizzato al mantenimento delle caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche per una successiva creazione di un parco fluviale insieme al fiume Metauro.

Purtroppo ciò non si è realizzato, malgrado ciò il torrente Arzilla ha mantenuto negli anni una pregevole integrità vegetazionale, geomorfologica e paesaggistica. Il tratto urbano del Torrente costituisce un raro esempio di equilibrio tra naturalità e aree urbanizzate mantenendo una ottimale integrazione tra gli ambienti naturali e contesto urbano. L’osservazione di questi luoghi restituisce la percezione di una graduale penetrazione della città nell’ambiente naturale o diversamente di una natura che gradualmente e discretamente lascia spazio alla città.

Federazione Nazionale Pro Natura Coordinamento Regionale Pro Natura Marche Questo graduale e oculato sviluppo urbano è riuscito a conservare non solo la pregevolezza degli ambienti naturali, ma anche a mantenere la percezione di un mosaico agricolo altrove scomparso o nei migliori dei casi tristemente abbandonato.

Questi pregevoli aspetti non solo sono evidenti nei mosaici vegetazionali naturali o semi naturali ma ancor di più dalla frequentazione e dall’insediamento di specie faunistiche per nulla comuni a pochi passi dalla citta; si incontrano o se ne osservano le tracce solo per citarne alcune: Istrici, Tassi, Scoiattoli, Caprioli, senza considerare gli uccelli come il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, aironi oltre che Civette e il più raro Allocco, tutte specie per altro protette dalle normative nazionali ed europee. Questa presenza di naturalità residua è apprezzata soprattutto dalle centinaia di persone che quotidianamente trovano, a poche centinaia di metri dalla città, ambienti naturali altrove ormai scomparsi.

Questo tratto di torrente, infatti, è intensamente frequentato non solo durante la stagione estiva per giungere alle spiagge, ma durante l’intero anno come percorso privilegiato che conduce verso le straordinarie colline circostanti. A nostro parere è all’interno di questo contesto naturale e sociale che è necessario operare anche per la progettazione di infrastrutture.

Qualsiasi opera che in questo contesto si pensi di realizzare dovrebbe tenere in attenta considerazione la naturalità dei luoghi, il contesto paesaggistico e la testimonianza storica di ambienti agricoli ormai ovunque perduti, conservati nei decenni grazie all’intervento sapiente e discreto fino ad ora realizzato. All’interno di questi luoghi anche opere altrove auspicabili, come possono essere le piste ciclabili o pedonali, se progettati con criteri analoghi a quelli di altri contesti, assumono un significato del tutto opposto rispetto a quanto potenzialmente auspicato.

L’unicità del luogo richiede, come avvenuto fino ad ora, interventi in grado di dialogare con le aree limitrofe, con il contesto paesaggistico e naturale e non fortemente invasivi e conflittuali con esso, in grado di conservare quest’area nella sua naturalità e non trasformarla in una banale e triste periferia a cui purtroppo siamo abituati. Con ciò ci rivolgiamo alle autorità competenti perché vogliano rivedere il progetto di ampliamento della pista ciclabile limitrofa al Torrente rimodulando gli eventuali interventi, abbandonando il progetto di pista ciclabile approvato che altererebbe irrimediabilmente uno dei luoghi più suggestivi e naturalisticamente più interessanti della città.

*Presidente Federazione Nazionale Pro Natura

 

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