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“Rifondazione Comunista condanna la gestione della sanità regionale”

“Rifondazione Comunista condanna la gestione della sanità regionale”

Non soddisfa “la continua trasformazione degli ospedali pubblici in pubblico-privati” ed il “volere a tutti i costi offrire ai privati spazi sempre maggiori nella gestione della sanità”

PESARO – Dalla Federazione di Pesaro e Urbino di Rifondazione Comunista riceviamo un intervento sulla sanità marchigiana.

“Nel passato abbiamo criticato ripetutamente e fondatamente la politica sanitaria portata avanti dal presidente Ceriscioli in prima persona e dal Pd nella regione Marche, in particolare per la scelta di avere ospedali unici provinciali; per la realizzazione del progetto del nuovo ospedale di Pesaro e la sua gestione per 30 anni attraverso un project financing; per il completamento dei posti letto mancanti riservandoli non al pubblico, ma ai privati con la scelta di Ca’ Chiaruccia; per la chiusura di una serie di ospedali minori senza rispettare le delibere di giunta già adottate; per la riduzione dei servizi sanitari territoriali; per la crescente presenza del privato nei servizi sanitari.

“C’è chi ha creduto che il centro-destra avrebbe fatto meglio della giunta precedente, invece procedono in buona parte nella stessa linea operativa. Certo gli ospedali unici sono stati eliminati, e di questo va dato atto, ma ben poco è stato fatto per gli ospedali minori, ai quali era stato cambiato il nome più volte, e soprattutto per il ruolo del privato dentro gli ospedali di primo livello e in quelli di comunità.

“L’assessore alla Sanità Saltamartini ha deciso non di revocare ovvero di non rinnovare – se giunte a scadenza – le attività dei privati dentro le strutture ospedaliere pubbliche al fine di potenziare la sanità pubblica, ma, al contrario, di ampliare la loro utilizzazione anche in altri ospedali.

“Leggiamo infatti sulla stampa che l’Asur ha già bandito dei concorsi, con normative molto articolate, per affidare ai privati importanti servizi sanitari in due ospedali della provincia.

1 – Nell’ospedale di Urbino, esattamente 4 servizi (assistenza medica al Pronto soccorso per 24 ore giornaliere; assistenza medica al punto nascita per 24 ore; assistenza medica in chirurgia generale per 12 ore; assistenza per degenza internistica per 12 ore);

2 – in quello di Pergola due servizi (Assistenza medica al Punto di Primo intervento 24 ore assistenza medica anestesiologica presso il Blocco operatorio per 12 ore al giorno).

“Per quel che riguarda l’ospedale di Sassocorvaro, ove i privati sono già ben presenti, durante la campagna elettorale Acquaroli e soci avevano promesso la ripubblicizzazione della gestione, del che abbiamo subito dubitato, quindi è poco credibile che i 20 posti di lungodegenza promessi adesso saranno gestiti con personale pubblico.

“Rifondazione Comunista condanna fermamente questa forma di gestione della sanità regionale, questa continua trasformazione degli ospedali pubblici in pubblico-privati, questo volere a tutti i costi offrire ai privati spazi sempre maggiori nella gestione della sanità.

“Con queste decisioni il presidente Acquaroli e soci procedono speditamente nella strada del cosiddetto “modello Lombardia”, cioè la privatizzazione spinta della sanità regionale. E questo con l’aggravante che di tale modello abbiamo visto, tutti, non solo il pieno fallimento sanitario con la vicenda della pandemia, che in percentuale lassù ha causato purtroppo ancora più vittime, ma anche come certe scelte siano finite con la condanna del tribunale”.

 

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