“In Italia da almeno un secolo non si registrano attacchi di lupi alle persone”
“In Italia da almeno un secolo non si registrano attacchi di lupi alle persone”
L’associazione Lupus in Fabula fornisce alcune informazioni, anche in considerazione del clima di diffidenza che si sta creando
FANO – Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli avvistamenti di lupi, o presunti tali, in zone della bassa valle del Metauro, nel Pesarese o comunque vicino alla costa.
Questi eventi amplificati dalla stampa e dai social finiscono per creare un clima di diffidenza, di paura e di ostilità verso questo animale super protetto, che ha rischiato, nella seconda metà del secolo scorso, l’estinzione.
“Purtroppo, le scarse conoscenze della maggior parte dei cittadini sulla biologia di questo predatore, unite a paure ancestrali e falsi miti, causano un allarmismo ingiustificato: per evitare questo e per fornire preziosi consigli sulle abitudini del lupo e su come ci si deve comportare in caso di incontro ravvicinato, l’associazione la Lupus in Fabula Odv, a metà ottobre – si legge in una nota -, ha organizzato un convegno, a Colli al Metauro, con la preziosa partecipazione del dottor Paolo Forconi, zoologo ed ricercatore esperto di lupi.
“La prima questione, quindi, è quella della recente comparsa del lupo in aree in cui da decine di anni era assente, e la sua confidenza verso gli uomini che lo porta a fare delle intrusioni vicino a centri abitati, sia di notte che di giorno. Il lupo è una specie in buona ripresa demografica e quindi essendo un animale predatore ha bisogno di un territorio in cui stabilirsi, singolarmente, in coppia o in branco, per trovare il cibo di cui nutrirsi. I giovani, dopo due anni, abbandonano i genitori e vanno in dispersione per cercare un nuovo territorio, spesso seguendo lo spostamento delle prede, che principalmente sono caprioli e cinghiali. Ovviamente non disdegnano gli animali di allevamento o di compagnia (esempio cani e gatti) quando non sono ben custoditi, e se non trovano di meglio anche i rifiuti organici. Per questo non bisogna permettere ai propri cani di girovagare senza essere sorvegliati o abbandonare cibo vicino alle abitazioni. Di notte è consigliabile tenere cani e gatti in casa o in un recinto anti-lupo.
“La seconda, riguarda i pericoli per adulti e bambini che dovessero trovarsi a tu per tu con il lupo. E’ bene ricordare che in Italia da almeno un secolo non si registrano attacchi di lupi ad esseri umani, mentre sono migliaia ogni anno le aggressioni di cani verso le persone, in alcuni casi anche mortali.
“Il lupo ha paura dell’uomo, però vanno evitati tutti quei comportamenti che possono farlo diventare confidente, come quello di lasciargli del cibo. Quando si incontra un lupo, quasi sempre, dopo qualche secondo lui scappa. Ma se per qualche ragione dovesse avvicinarsi a pochi metri, magari perché attratto dal nostro cane, bisogna semplicemente spaventarlo, gridando, alzando le braccia o anche tirando un sasso o un bastone.
“Terza e ultima questione: quanti lupi ci sono? Una risposta abbastanza precisa ce la darà un censimento che si è concluso la scorsa primavera, i cui risultati probabilmente saranno noti fra pochi mesi. Certamente non tutti quelli se sembrano lupi lo sono: possono essere semplicemente cani lupo cecoslovacchi (animale da compagnia). Inoltre, se dei lupi vengono visti dopo pochi giorni a qualche decina di km di distanza possono essere gli stessi esemplari, perché il lupo ha una grande mobilità soprattutto se è giovane e alla ricerca di un partner.
“In conclusione – si legge sempre nel documento -, è necessario imparare a convivere ed abituarsi alla vicinanza del lupo, tenendo sempre a mente due cose: ha un importante ruolo nell’ecosistema per il contenimento di altre specie selvatiche (cinghiale, capriolo, nutria) e quindi va difeso, ma è anche un animale selvatico e pertanto va rispettato come tale”.
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