“Sette medici invece di tredici, al Pronto soccorso dell’Ospedale di Senigallia situazione insostenibile”
“Sette medici invece di tredici, al Pronto soccorso dell’Ospedale di Senigallia situazione insostenibile”
Decisa presa di posizione dei consiglieri comunali del Partito democratico Margherita Angeletti e Rodolfo Piazzai: “Il declassamento di un Ospedale passa inevitabilmente attraverso l’affossamento del punto di Emergenza e del Front Office per l’accesso programmato”
SENIGALLIA – “Un Pronto soccorso con i suoi operatori specialisti dell’emergenza-urgenza, riveste un ruolo fondamentale per il buon andamento di tutti i reparti dell’Ospedale”. E’ quanto affermano, in un documento diffuso in serata, i consiglieri comunali del Partito democratico Margherita Angeletti e Rodolfo Piazzai, che conoscono perfettamente la questione in quanto loro stessi sono dei medici.
“In un Pronto soccorso – aggiungono -, tutte le figure professionali debbono avere la possibilità di lavorare con serenità e lucidità mentale per essere in grado di svolgere in ogni momento del giorno e della notte il loro compito così delicato e spesso difficile.
“Al Pronto soccorso dell’Ospedale di Senigallia i medici dovrebbero essere tredici, invece sono sette più uno che dal reparto di Medicina, con un ordine di servizio, è stato chiamato a coprire dei turni. Spesso i loro turni sono di dodici ore ed inevitabilmente, l’attesa per i pazienti in sala d’aspetto è lunga.
“Dobbiamo ringraziare l’impegno e l’abnegazione di tutti gli operatori sanitari del nostro Pronto soccorso che, nonostante tutto, danno quotidianamente prova di elevata professionalità.
“Comprensibilmente con la carenza di medici ed infermieri, è necessario che il sindaco, massima autorità sanitaria del Comune, e l’Amministrazione comunale – aggiungono Margherita Angeletti e Rodoldo Piazzai – prendano atto di questa incresciosa situazione che riguarda la salute di tutti i cittadini e provvedano al più presto a far pressione sui vertici Asur per risolvere questa realtà oramai non più sostenibile.
“Il declassamento di un Ospedale passa inevitabilmente attraverso l’affossamento del punto di Emergenza e del Front Office per l’accesso programmato in Ospedale.
“Sebbene la crisi della sanità sia diffusa in tutta la regione, negli ultimi mesi, nel nostro Ospedale abbiamo assistito ad un progressivo depotenziamento di questi servizi essenziali al lavoro di tutta la struttura ospedaliera. Per questo – concludono Margherita Angeletti e Rodoldo Piazzai – è necessario correre al più presto ai ripari per evitare il collasso dell’assistenza sanitaria della nostra città”.
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