In arrivo nuovi fondi per 29 piccoli comuni della provincia di Pesaro e Urbino
In arrivo nuovi fondi per 29 piccoli comuni della provincia di Pesaro e Urbino
Interventi per strade e scuole, riqualificazione di borghi e centri storici, banda larga
PESARO – Sono 29 i comuni della provincia di Pesaro e Urbino che potranno accedere al Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni del Mims (il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili).
Un piano nato per rendere operativo il fondo da 160 milioni di euro destinato allo sviluppo economico, sociale e culturale dei centri sotto i 5.000 abitanti. A questi si aggiungeranno i fondi del Pnrr (1.02 miliardi di euro), destinati allo sviluppo economico dei piccoli borghi italiani.
E’ un’ottima notizia per la CNA di Pesaro e Urbino che sottolinea l’importanza di due provvedimenti: il primo da 160 ml. (Legge Realacci), il secondo previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che stanza fondi per i piccoli Comuni italiani.
“Da troppo tempo assistiamo inermi allo spopolamento di comuni e borghi – afferma Moreno Bordoni (nella foto), segretario della CNA di Pesaro e Urbino – tanti piccoli artigiani e commercianti che hanno chiuso le loro attività in questi anni e non solo per la pandemia; centri storici diventati deserti e aziende anche più strutturate che insistono coraggiosamente a fare impresa in quei territori ma che spesso non trovano mano d’opera e che vivono da sempre l’isolamento infrastrutturale dell’entroterra. L’intera geografia economica e sociale di questa provincia è stata stravolta in questi anni da un lento ma inesorabile fenomeno di spopolamento e l’arrivo di questi fondi può rappresentare una occasione di rinascita”.
“Sarà forse questa un’occasione irripetibile – dice il responsabile, Fausto Baldarelli – per realizzare interventi di ristrutturazione e/o manutenzione o adeguamento nel territorio; per la messa in sicurezza di strade e scuole; per la riqualificazione dei centri storici e tanti altri interventi. Una tipologia di appalti che potranno essere affidati alle piccole imprese del territorio. Per questo ci rivolgiamo ai Comuni affinché, nel rispetto delle leggi, si possano agevolare le imprese del territorio.
Ma vediamo quali sono i comuni della provincia interessati: Acqualagna; Apecchio; Belforte all’Isauro; Borgo Pace; Cantiano; Carpegna; Fratte Rosa; Frontone; Frontino; Gradara; Isola del Piano; Lunano; Macerata Feltria; Mercatello sul Metauro; Mercatino Conca; Montegrimano Terme; Mombaroccio; Montecalvo; Montecerignone; Montecopiolo; Montefelcino; Monteporzio; Peglio; Pennabilli; Petriano; Pietrarubbia; Piobbico; San Costanzo.
- Riqualificazione dei piccoli comuni: cosa prevede il piano nazionale
Il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni è nato per promuovere lo sviluppo demografico e la valorizzazione del patrimonio naturale-storico-culturale dei piccoli comuni con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e incentivare il turismo. I piccoli comuni – spiega la CNA – potranno avviare opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente; la messa in sicurezza di strade e scuole; l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico. Non solo. E’ previsto il sostegno per interventi per il recupero dei centri storici e per riconvertirli ad esempio in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio e interventi in favore di cittadini residenti e attività produttive. I Comuni potranno anche acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici. Oltre a questo la legge prevede la diffusione della banda larga e la e la creazione di itinerari di mobilità e turismo dolce; la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta.
“Facciamo in modo – concludono Bordoni e Baldarelli – che questa occasione non vada sprecata e che possano essere attivati progetti per il rilancio dei territori. Azioni che debbono vedere coinvolte direttamente le imprese locali”.
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