AREA CESANOIN PRIMO PIANOPOLITICA

“I carabinieri vanno premiati, a Marotta hanno gestito il pericolo a rischio della loro vita”

“I carabinieri vanno premiati, a Marotta hanno gestito il pericolo a rischio della loro vita”

di STEFANO POLLEGIONI*

FANO – E’ facile dire o scrivere hanno fatto il loro dovere, dovevano andare loro a fare quell’intervento altrimenti chi ci doveva andare ?

Tutto lecito, certamente la sicurezza spetta agli operatori delle Forze di Polizia ma domandiamoci come sono messi? Con quali mezzi operano? Quanti sacrifici perché gli organici sono carenti?

Immaginiamo quei due Carabinieri che intervengono, doverosamente, dopo una richiesta fatta al 112 e sul posto si trovano circondati da una marea di ragazzi, stranieri o italiani non è quello il problema, in stato di agitazione per vari motivi e che iniziano ad inveire nei confronti di due operatori in divisa che rappresentano lo Stato. Certamente inaccettabile ed è il chiaro segnale di uno Stato che ha perso la sua autorità ed ha fallito. Uno Stato che lascia soli i suoi operatori di Polizia è uno Stato che fallisce.

Organici non ripianati, mezzi obsoleti, leggi che non assicurano più l’operato delle Forze dell’ordine impegnati, nonostante tutto, in esigenze di servizio sempre più gravose e che mettono anche sotto stress psicologico gli stessi agenti che svolgono un lavoro delicato e pericoloso. (Tanti sono i suicidi e tanta l’indifferenza anche a questo fenomeno).

La situazione l’abbiamo vista documentata nei video girati sul ring di Marotta-Mondolfo. Una rissa importante dove due Carabinieri soli hanno rischiato la vita e l’arrivo, non in tempo, di quel poco personale reperito per l’esigenza ne è la chiara testimonianza che la notte si è soli, la sicurezza pubblica non è garantita e se succedono cose gravi i nostri operatori della sicurezza pubblica sono in mano al Padre eterno e basta.

Da esperienza personale, avendo indossato una divisa fino alla pensione, non posso non notare la freddezza psicologica e la professionalità con cui i due Carabinieri hanno saputo gestire quel difficile momento subendo passivamente, per non peggiorare la situazione difficile creatasi, purtroppo rimanendo feriti. Il mio primo pensiero è stato quello delle armi in dotazione personali e di reparto che, in quel momento, erano a disposizione di quei facinorosi che avrebbero potuto disarmare i due militari o prendere le armi che sono custodite in auto. Quei due carabinieri sono stati veramente bravi. Insomma in altri tempi, ricordo, quei tipi di interventi si facevano insieme avendo più auto di servizio fuori e più personale a disposizione, subito, nei vari comandi dei Carabinieri e della Polizia. Oggi non è più così per incuranza di una politica di Governo che volge lo sguardo su altri interessi e gira le spalle al tema della sicurezza pubblica, ai nostri operatori della sicurezza e fa leggi che non garantiscono e  favoriscono chi delinque.

Certamente i Carabinieri devono essere premiati perché è importante riconoscere loro il buon operato in una situazione difficilissima e pericolosissima ma dobbiamo andare oltre. Il Governo deve dare una svolta a queste situazioni interne alle Forze dell’Ordine e intervenire con regole certe, con mezzi idonei e personale sufficiente. Anche la politica istituzionale regionale può fare la sua parte essendo Istituzione di Governo collegata al quello centrale. Basta volerlo. Per i miei colleghi sono sempre a disposizione e pronto a fare il mio dovere ora più che mai da politico.

La politica deve rendersi conto che si sta innescando una situazione esplosiva all’interno di tutto il Comparto sicurezza che è allo stremo e non ne può più!

Capisco la difficoltà del signor Questore di Pesaro nel dover giustificare certe situazioni ma queste vanno avanti ormai da un po’ di anni . Non si tratta solo di malattie del personale ma di organici che non vengono ripianati e rinnovati . Piante organiche che risalgono agli anni ‘80 e mai riviste considerando le esigenze che cambiano. C’è molto da dire c’è molto da fare, partendo dai Commissariati di Polizia ai Comandi dell’Arma dei Carabinieri (citofoniche) ai Comandi della Polizia locale (per loro sarebbe importante rivedere la legge 121/1981 per aumentare loro i poteri ed anche i diritti). La Polizia locale sarebbe un grande supporto per il controllo del territorio.

*Delegato provinciale Udc Comparto sicurezza – Pesaro Urbino

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it