Troppi problemi per la sanità locale, Chiaravalle Domani si confronta con l’assessore Amicucci
Troppi problemi per la sanità locale, Chiaravalle Domani si confronta con l’assessore Amicucci
CHIARAVALLE – L’assessore comunale con delega alle Politiche sanitarie ha fatto il punto, sulla situazione cittadina, con il direttivo dell’associazione Chiaravalle Domani.
La decisione del confronto con l’assessore è stata presa in seguito alle sollecitazioni di alcuni cittadini che segnalano anche un disagio relativo al medico pediatra. problema che si è creato con il pensionamento della dottoressa Dolci.
“Abbiamo contattato l’assessora Cristina Amicucci – si legge in una nota di Chiaravalle Domani -, con delega tra le altre alle Politiche sanitarie ed ai Servizi Sociali per farci spiegare la situazione a questo proposito. Con l’occasione abbiamo fatto insieme il punto su alcuni servizi sanitari e socio sanitari nell’Ambito Sociale di appartenenza del nostro Comune”.
Chiaravalle Domani – “Assessore è stata portata alla nostra attenzione la situazione venutasi a creare a Chiaravalle con il pensionamento della pediatra di libera scelta, la Dr.ssa Dolci. La pediatra che la sostituisce, la Dr.ssa Elisa Urbani, è stata assegnata al Comune di Falconara M.ma e non farà ambulatorio a Chiaravalle, causando disagio alle famiglie chiaravallesi, che dovranno spostarsi presso l’ambulatorio sito a Falconara Alta. Rivolgersi ad altri pediatri è quasi impossibile perché i posti liberi sono pochissimi. Per quale motivo è stata fatta questa scelta, riducendo di fatto il numero dei pediatri nella nostra città?”
L’assessora Amicucci: “Ciò è accaduto perché l’ASUR – da sempre – conteggia gli utenti da 0 a 6 anni (età in cui si deve essere assegnati ad un pediatra convenzionato con il SSN) senza tenere in considerazione i ragazzi dai 6 ai 14 anni (fascia di età in cui si può decidere di passare al MMG). Da questo conteggio è risultato che il Comune con più carenza di pediatri è quello di Falconara. Questo è accaduto anche perché una pediatra che era assegnata sia a Falconara che a Chiaravalle, con il pensionamento della Dolci si è fatta assegnare esclusivamente a Chiaravalle causando quindi a Falconara Marittima una mancanza. Purtroppo c’è poco da fare, ma come amministrazione cercheremo di capire con la nuova pediatra, facendo anche appello alla sua sensibilità e con piena collaborazione da parte nostra, se possa esserci la possibilità di fare ambulatorio almeno un giorno a settimana anche a Chiaravalle”.
Chiaravalle Domani – “La nostra Associazione si era occupata del nostro Ospedale intitolato a Maria Montessori in un incontro pubblico nel gennaio del 2020, per cercare di fare allora il punto rispetto alla mancata applicazione di fatto del piano che la stessa giunta regionale PD, allora al Governo Regionale, aveva varato anni addietro. E’ poi scoppiata la pandemia ed il tanto trascurato Ospedale di Chiaravalle è tornato utile nella lotta al COVID. Con l’attuale regresso dei contagi e dei ricoveri per questo virus, qual è la situazione?”
L’assessora Amicucci: “L’Ospedale di Comunità di Chiaravalle ha fatto la sua parte anche in pandemia e i ringraziamenti vanno a tutto il personale della struttura per aver operato in una situazione molto complessa. Attualmente non ci sono più pazienti Covid ricoverati; è stata effettuata la sanificazione e il completamento dei lavori per l’ascensore. Il Distretto con una nota protocollata il 16 giugno ci ha comunicato che in data 21 giugno sarebbe ripresa l’attività assistenziale ordinaria presso le Cure Intermedie, l’RSA e l’Hospice. Ora non ci resta che vigilare affinché vengano veramente svolti i lavori di messa a norma e sistemazione della struttura con recupero dei piani grezzi per l’ampliamento della RSA, con un impegno di 6 milioni di euro, come ci aveva annunciato il Direttore Generale Asur nell’incontro avuto il 3 settembre del 2020 alla presenza dei Sindaci di Ambito Territoriale Sociale n.12. A.C.D.”.
Chiaravalle Domani – “Con l’esperienza della pandemia sembra che il Governo ed a cascata le Regioni si siano convinte, se ce ne fosse stato bisogno, della necessità di potenziare la Sanità di prossimità. In questa funzione un ruolo strategico dovrebbe averlo i Consultori, immaginiamo. Nel nostro ambito almeno la situazione dello stesso non era delle migliori prima che la pandemia intervenisse sconvolgendo ulteriormente la Sanità. Ricordiamo l’ODG proposto dal gruppo Consiliare Chiaravalle Domani sul mantenimento del protocollo per interruzione volontaria di gravidanza approvato dal Consiglio Comunale il 21 gennaio scorso, dove i Consultori dovrebbero svolgere un ruolo essenziale a nostro parere. Ci può riferire la situazione e le prospettive che emergono a questo proposito a livello Ambito Territoriale n.12?”.
L’assessora Amicucci: “I Consultori per poter svolgere adeguatamente le loro attività, e come previsto dal progetto obiettivo Materno-Infantile, dovrebbero avvalersi di équipe composte da ginecologo-pediatra-psicologoostetrica-assistente sociale-assistente sanitario-infermiere pediatrico-infermiere professionale. Nei due Consultori del nostro Ambito (Falconara e Chiaravalle) le équipe sono incomplete, ridotte all’osso. Il ginecologo non c’è, lo psicologo a Chiaravalle non c’è (ce n’è uno a Falconara, ma è insufficiente rispetto al bisogno dei sette Comuni di Ambito); l’assistente sociale non c’è e la carenza di figure professionali o la loro presenza ad ore causa la frammentazione dei servizi. I Consultori familiari sono un supporto fondamentale per il benessere delle relazioni familiari e la gestione dei conflitti oltre che per le tematiche della salute della donna, degli adolescenti e per la prevenzione. Anche per le situazioni di disagio che spesso si associano all’interruzione di gravidanza, come ricordavate. I Consultori sono sempre stati strategici nel gestire le situazioni di alta conflittualità familiare nei casi di maltrattamenti e abusi. In tutto ciò ci preoccupa il fatto che il Consultori sembra si stiano ritirando istituzionalmente da tutte le attività per la tutela minori. Questa posizione è anche dimostrata dalle affermazioni di alcuni dirigenti ASUR, i quali dicono che la tutela minorile non sia di loro competenza e che il suo sia meramente “consulenziale”, che significa in pratica, non farsi carico del minore bisognoso di tutela. E allora ci chiediamo chi si occuperà della valutazione delle competenze genitoriali richieste dall’autorità giudiziaria, della valutazione delle coppie disponibili all’adozione e all’affido familiare e del recupero dei danni psicologici di chi ha subìto violenza, abbandono e abuso. Il servizio sociale professionale degli enti locali da solo non può assumersi la valutazione e la presa in carico di situazioni complesse, che necessitano di un intervento multidisciplinare. Se la volontà fosse quella di smantellare i Consultori e di non iniziare ad investire seriamente sul benessere dei cittadini in crescita avremo costi umani e sociali enormi. I minori che purtroppo si ritrovano in situazioni problematiche se oggi non vengono trattati in maniera adeguata, domani diventeranno adulti con enormi difficoltà. Oltretutto dopo più di un anno di emergenza sanitaria in cui bambini ed adolescenti hanno visto mancare relazioni in presenza scolastiche, sportive e socializzanti si iniziano a vedere i primi segnali di disagio espresso, accanto ad un malessere sommerso, che possiamo superare solo se le scuole, le società sportive e tutti i contesti in cui i minori vivono le loro esperienze riescono a fare rete con servizi sociali e sanitari territoriali adeguatamente strutturati e organizzati”.
Chiaravalle Domani – “Assessore, ci ha introdotto il problema del disagio minorile. La struttura dell’UMEE (Unità Multidisciplinare per l’Età Evolutiva) dovrebbe avere un ruolo essenziale per il tema dei minori con disabilità , così come l’UMEA (Unità Multidisciplinare Età Adulta) per i soggetti adulti. Cosa ci può riferire sulla situazione strutturale ed organizzativa di queste Unità assistenziali?”.
L’assessora Amicucci: “Per inciso va detto che anche il servizio UMEE, che ha il ruolo di interviene per il recupero e la piena integrazione dei bambini e degli adolescenti con problemi dello sviluppo, è in forte difficoltà dal momento che la psicologa è presente a part-time con un contratto oltretutto a tempo determinato e l’assistente sociale che è andata in pensione non è stata sostituita. All’UMEE di Chiaravalle, quindi operano una neuropsichiatra infantile, due logopediste (una a t.i., una a t.d.) , una psicologa part time, come detto. Mancano almeno una psicologa a tempo pieno e una assistente sociale, figure importanti per il lavoro di valutazione che serve ad avviare tutta una serie di pratiche, che attualmente sono quasi ferme. I genitori non riescono a farsi certificare la disabilità e le ore di assistenza; alcuni che possono permetterselo ricorrono al privato; per altri deve provvedere il giudice. All’UMEA ci sono solo una assistente sociale, una psicologa part time e una neurologa. Per quanto riguarda la Salute Mentale delle quattro figure previste al CSM di Falconara attualmente ve ne è solo una”.
Chiaravalle Domani – “Ci sembra di capire che, in tutte le situazioni, uno dei problemi maggiori sia quello della carenza di figura professionali rispetto all’organico istituzionale. Perché secondo lei?”.
L’assessora Amicucci: “Ci sono sempre tempi molto lunghi per sostituire le figure professionali collocate a riposo. E’ un problema che interessa tutta l’Area Vasta. Più che per carenza di fondi la causa sembrerebbe la mancanza di graduatorie e tempi lunghissimi per l’espletamento dei concorsi. Non è chiaro quali servizi si vogliano mantenere sul territorio e le risorse umane da acquisire. I servizi sottodimensionati rendono impossibile l’integrazione socio sanitaria e spostano sul versante sociale le problematiche sanitarie, causando disagi alle persone e un aumento dei costi per i Comuni. Invece la pandemia ha ampliamente dimostrato che i servizi territoriali sono strategici per garantire le cure e la continuità assistenziale. I Sindaci dei Comuni dell’Ambito Territoriale n.12, con un forte spirito di collaborazione, negli ultimi anni hanno sollecitato più volte per iscritto i vertici ASUR, segnalando – tra le varie cose – la grave carenza di personale e chiedendo incontri urgenti per mettere in atto strategie ed interventi consoni. Numerosi sono stati gli incontri, ma le carenze restano e per certi versi stanno peggiorando. Da parte della Regione mi aspetto che, nel più breve tempo possibile, vengano assunte decisioni serie, che dimostrino un forte senso di responsabilità nel garantire adeguatamente tutti i servizi e il diritto alla Salute, pubblica e per tutti”.
Chiaravalle Domani – “Quindi niente di nuovo sul fronte Sanità Regionale. Dopo il disastro Ceriscioli, ora l’elettroencefalogramma piatto del governo regionale più di destra di sempre che si troverà a gestire i fondi (ma ci sono?) del Piano di Resilienza. Speriamo che non succeda come con l’autorità portuale di Ancona dove la destra da la colpa alla sinistra che c’era prima e intanto abbiamo ricevuto le briciole rispetto a tutti gli altri porti italiani, dal suddetto Piano”.
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