“Sanità privata in provincia di Pesaro-Urbino: il presidente Paolini si fermi”
“Sanità privata in provincia di Pesaro-Urbino: il presidente Paolini si fermi”
La Federazione provinciale del Partito Comunista Italiano manifesta sconcerto e stupore riguardo alle ultime iniziative
PESARO – “Il Partito Comunista Italiano manifesta sconcerto e stupore – si legge in un comunicato – riguardo all’iniziativa, promossa dal presidente della provincia Paolini, di sostenere lo sviluppo di progetti di edilizia sanitaria privata, nonché profonda indignazione per le modalità a dir poco inusuali con cui tali progetti sono stati proposti all’attenzione dei sindaci del nostro territorio. Sulla questione, di cui apprendiamo dalla stampa locale, sono già intervenute altre forze della sinistra fanese, mentre le Segreterie Provinciali di CGIL – CISL – UIL hanno chiesto a Paolini un incontro urgente.
“Questi i fatti: il 3 giugno il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino avrebbe inviato ai sindaci del territorio una lettera in cui si invitavano i primi cittadini a partecipare ad una videoconferenza sul tema “ proposte di sviluppo immobiliare in ambito socio-sanitario”.
“Nella lettera si legge: “La provincia di Pesaro ha avuto recentemente dei contatti con alcuni referenti dello Sudio di Architettura & Engineering Belotti di Como, che hanno illustrato a questa amministrazione la possibilità di sviluppare una edilizia sanitaria nell’ambito delle Residenze per Anziani e centri di riabilitazione funzionale nel territorio provinciale. Il progetto è quello di coinvolgere le istituzioni locali al fine di condividere ragionevolmente la distribuzione sul territorio marchigiano, la realizzazione di strutture socio-sanitarie private , (…), Hospice e Centri Diurni prevedibilmente per 1500 posti letto (…)”. In altri termini, la provincia ha avuto contatti diretti con uno studio privato, il quale ha proposto direttamente all’ente progetti di sviluppo e di ammodernamento del patrimonio edilizio sanitario.
“Il Partito Comunista Italiano – si legge in un altro passo del comunicato diffuso oggi – stigmatizza questo modo di procedere, assolutamente contrario alla prassi usuale: di norma, un ente pubblico prima realizza uno studio per individuare i fabbisogni, quindi elabora piani e infine procede agli appalti. Dalla lettera emergerebbe l’immagine di un ente pubblico che cede alle lusinghe del marketing e si adopera subito per promuovere quanto pubblicizzato presso i sindaci della provincia.
Non solo: leggendo attentamente la lettera, si scopre che fra gli obiettivi della videoconferenza vi sarebbe la valutazione della “ ammissibilità delle costruende strutture al convenzionamento”, mentre
si incalzano le municipalità affinché esaminino “ l’acquisizione delle aree, sia in piena proprietà che in diritto di superficie, operazione finalizzata alla sostituzione delle strutture non più adeguate (…)”. Il tutto condito, come al solito, da numeri mirabolanti circa le ricadute occupazionali di tali operazioni.
“Ripetiamo: questa lettera conferma ancora una volta la preoccupante deriva neoliberista delle forze politiche che guidano il nostro territorio, non solo riguardo ai contenuti di un’azione di governo sempre più improntata a logiche privatistiche e di mercato, ma ormai – conclude la nota -, anche riguardo alle modalità con cui le stesse pratiche politiche vengono promosse”.
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