La pandemia non ferma la prostituzione: la Polizia individua a Fano tre case di appuntamento
La pandemia non ferma la prostituzione: la Polizia individua a Fano tre case di appuntamento
FANO – Il personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Fano, ha continuato a svolgere, nei giorni scorsi, mirati controlli presso alcune zone residenziali e industriali della città.
In particolare, le pattuglie del Commissariato, al fine di prevenire i furti ed in generale i reati predatori, hanno concentrato l’attenzione sulla periferia, sottoponendo a controllo alcuni casolari e capannoni industriali abbandonati, nonchè sulla zona mare, individuando anche alcune abitazioni utilizzate per esercitarvi la prostituzione.
Nel primo caso i controlli sono stati svolti dai poliziotti con la collaborazione della Polizia locale. In tale contesto, all’alba, sono state effettuate verifiche presso diversi casolari e capannoni artigianali abbandonati, ubicati soprattutto nelle zone di San Lazzaro, Centinarola e presso la foce del torrente Arzilla.
In diversi edifici sono state rinvenute tracce di recenti insediamenti abusivi. Per tale motivo sono stati sensibilizzati i proprietari a mettere in sicurezza gli immobili, chiudendone gli accessi
In un capannone industriale in disuso, situato nell’area artigianale di San Lazzaro, gli agenti hanno rintracciato un uomo di nazionalità rumena, già conosciuto alle Forze di Polizia, il quale, in un contesto di assoluto pericolo e di precarietà igienico-sanitaria, aveva ricavato un alloggio provvisorio, utilizzando un letto matrimoniale, una stufa a legna, una bombola del gas ed altre masserizie. L’uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di occupazione abusiva di terreni o edifici.
Inoltre, nella zona mare, i poliziotti del Commissariato, nell’ambito di un’attività di monitoraggio del fenomeno della prostituzione, hanno individuato alcune abitazioni, adibite a luoghi per tale tipologia di incontri, autonomamente e singolarmente gestite dalle persone che li occupavano. In particolare, i poliziotti hanno svolto accertamenti partendo dall’esame di alcuni annunci pubblicati sui siti online e sulle riviste.
Le investigazioni hanno indirizzato gli agenti presso due abitazioni site nella zona della Sassonia, al cui interno gli agenti hanno identificato tre donne e un uomo, tutti stranieri regolari sul territorio nazionale, constatando la presenza di stanze riservate, adibite a luoghi ove perpetrare il meretricio.
Un terzo appartamento, in zona Baia Metauro, è stato casualmente individuato dai poliziotti che si trovavano sul posto, in abiti borghesi, per svolgere alcuni accertamenti. Nella circostanza, infatti, gli agenti, scambiati per potenziali clienti da una donna straniera, regolare in Italia, dimorante nello stabile, sono stati fatti oggetto di inequivocabili offerte.
Ulteriori approfondimenti verranno esperiti sulle persone identificate, al fine di verificare il mantenimento da parte di queste ultime, dei requisiti per la concessione del permesso di soggiorno sul territorio nazionale.
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