“La polemica sulle affissioni, a Chiaravalle occorre modificare subito il regolamento”
“La polemica sulle affissioni, a Chiaravalle occorre modificare subito il regolamento”
Per il Gruppo consiliare “Per la città” serve “un emendamento che chiarisca definitivamente che i soggetti privati possono affiggere, fugando ogni dubbio”
CHIARAVALLE – Da Jacopo Francesco Falà e Alessandro Giovanni Bianchini del Gruppo consiliare “Per la città” riceviamo:
“La vicenda esposta dai firmatari di una lettera aperta rivolta ai gruppi consiliari relativa al divieto di affissione di un manifesto chiama in causa l’amministrazione pubblica sia dal punto di vista tecnico (gli uffici comunali), sia dal punto di vista politico (consiglio e giunta comunale).
“Il regolamento comunale sulle affissioni recentemente approvato in Consiglio a nostro avviso non contiene nessuna restrizione riguardo alla possibilità per privati cittadini di richiedere affissioni di manifesti. A nostro avviso, questo emerge già solo stando alla lettera del testo dell’art. 61 del Canone Patrimoniale Unico, nel quale non sono previste esplicitamente apertis verbis divieti o proibizioni ad affiggere di nessun genere. La funzionaria ha interpretato tuttavia in senso divergente da quello che a noi pare evidente: su questo non intendiamo commentare oltre, saranno eventualmente altri (pensiamo al segretario comunale e al prefetto) a stabilire la “vera” interpretazione.
“Quello che ci sembra interessante notare è che né in sede di commissione consiliare competente, quando per la prima volta le (poche) modifiche al Canone Patrimoniale Unico, né nel contesto della discussione d’aula nel Consiglio che ha poi definitivamente approvato il testo, né il Sindaco né l’assessore competente hanno portato all’attenzione dei consiglieri nella presentazione del regolamento questioni relative all’affissione da parte di privati cittadini.
“Risulta infatti che solo con il nuovo regolamento, in base alle modifiche approvate, sarebbe stata vietata l’affissione da parte di soggetti privati, poiché nel passato sono state ripetutamente fatte affissioni da parte di soggetti privati e la funzionaria in questione, che già da anni è in servizio presso il Comune di Chiaravalle, ha mai obbiettato nulla.
“Inoltre, come ovvio, in tutti gli altri Comuni della provincia, della Regione, d’Italia, d’Europa e del mondo (fatta eccezione, forse, per alcune lontane dittature o regimi autoritari che potrebbero condividere l’impostazione che il Comune di Chiaravalle ha fatto propria) i soggetti privati in genere possono affiggere. Ce lo testimonia, non da ultimo, il fatto che il manfesto che a Chiaravalle è stato vietato, nei giorni successivi è stato affisso senza problemi in tutti i Comuni limitrofi (Monte San Vito, Montemarciano, etc.)
“Qualunque sia l’interpretazione di quell’articolo, già il solo fatto che si sia potuto creare un equivoco così abnorme, segnala la necessità di modificare al più presto il testo e auspichiamo che già nella prossima seduta del Consiglio si possa approvare un emendamento che chiarisca definitivamente che i soggetti privati possono affiggere, fugando ogni dubbio”.
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