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“Ata e piano d’ambito, serve un cambio di passo”

“Ata e piano d’ambito, serve un cambio di passo”

Secondo i gruppi consiliari di maggioranza a Jesi (Jesiamo, Jesinsieme, Patto x Jesi) ci sono “risultati decisamente negativi per pianificazione, ambiente, economia e cittadini”

JESI – Un nuovo piano d’ambito per la gestione rifiuti che contenga l’esatta previsione degli impianti da realizzare e della loro localizzazione sul territorio provinciale. A richiederlo sono i gruppi di maggioranza Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi che, in vista dell’assemblea provinciale del 18 marzo, invitano il sindaco Massimo Bacci e la Giunta ad attivarsi in ogni sede opportuna per far accertare l’idoneità del percorso finora compiuto da ATA al fine di individuare il nuovo piano d’ambito e un gestore unico. «Occorre un cambio di passo – fanno sapere i gruppi – . I gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale, rischiano di provocare ulteriori danni agli Enti locali». Attraverso un documento discusso in commissione consiliare e che sarà sottoposto poi all’attenzione del Consiglio comunale, la maggioranza esprime contrarietà al percorso seguito da ATA ATO2 Ancona sia per l’individuazione del gestore unico dei rifiuti in ambito provinciale Ancona tramite affidamento diretto in house, sia per la realizzazione dell’impianto di biodigestore (e relativa gestione), considerando anche l’enorme dilatazione dei tempi, ad oggi stimati nel 2026 – 2027. «Contestiamo le scelte politiche, fino ad ora compiute, che hanno portato a risultati decisamente negativi a discapito della  pianificazione e programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti nella Provincia, con gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale».

Nel 2019 l’individuazione a Jesi di una sito idoneo per l’ubicazione del biodigestore, poi l’approvazione in Consiglio comunale di un atto di indirizzo richiesto da Ata con urgenza, pena la perdita di risorse pubbliche: «Contributi oramai persi – tuona la maggioranza – senza contare che la proposta del formulata dal Comune di Jesi non è mai stata sottoposta a discussione né a votazione in apposita Assemblea Ata». Il documento mette poi in evidenza il danno erariale, a fronte del duplice annullamento prima da parte del TAR Marche e successivamente, ai ricorsi presentati, da parte del Consiglio di Stato che hanno sancito l’illegittimità dell’affidamento diretto a un unico soggetto giuridico del ruolo “gestore unico del servizio provinciale dei rifiuti”. I gruppi sollecitano dunque l’adozione di un nuovo piano d’ambito che «contenga l’esatta previsione degli impianti da realizzare e della loro localizzazione sul territorio provinciale, con allegato il rapporto ambientale collegato al piano, documento fondamentale per l’avvio della procedura di VAS, e di tutti i passaggi conseguenti».

«La realizzazione di tale impianto – ribadiscono – assume una grande importanza per il territorio provinciale, visti gli alti costi non solo economici da parte di cittadini ed enti ma soprattutto ambientali che, a tutt’oggi, stiamo pagando per trasportare i nostri rifiuti fuori Regione per il loro smaltimento, e tenuto anche conto di quanto potrebbe essere vantaggioso per la nostra comunità produrre energia pulita sotto forma di biometano derivato da una fonte rinnovabile costituita dai rifiuti  organici di tutti i cittadini dell’ambito».

 

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