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Innovazione del sistema idrico, Università e aziende del territorio unite nella ricerca

Innovazione del sistema idrico, Università e aziende del territorio unite nella ricerca

URBINO – Grazie a un accordo sottoscritto nella giornata di oggi, le migliori competenze locali in materia di gestione del ciclo idrico, danno vita a una collaborazione che sarà il motore dell’innovazione nella gestione della risorsa idrica per il nostro territorio.

Università Politecnica delle Marche, Università di Urbino, Marche Multiservizi spa e Centraltubi spa, ognuno con le proprie esperienze e professionalità si sono oggi impegnate a collaborare nei prossimi anni per lo sviluppo di specifiche applicazioni e tecnologie, principalmente per il settore delle acque potabili e delle acque reflue, studiando le più utili innovazioni all’insegna della tutela ambientale.

L’economia circolare e l’uso intelligente delle risorse ci obbliga a creare le migliori condizioni sia dal punto di vista dei prodotti, che del loro utilizzo in reti idriche e fognature.

La ricerca per lo sviluppo di materiali sempre migliori consente al produttore Centraltubi di essere sempre più performante e ad aziende di servizi, come Marche Multiservizi, di realizzare infrastrutture più efficienti e soprattutto più durature, nell’ottica della continuità del servizio e della maggiore resilienza dell’infrastruttura stessa.

E’ chiaro che questi due operatori, con l’ausilio delle due Università, possono creare, nel rispetto dei rispettivi ruoli, delle sinergie positive a beneficio dei territori e della collettività.

L’attenzione alla migliore gestione della risorsa idrica, alla riduzione delle perdite e l’importanza dell’infrastrutturazione del territorio diventano sempre più essenziali a fronte delle criticità legate ai fenomeni prodotti dal cambiamento climatico.

Lo conferma il recente Recovery Plan nazionale che inserisce questo ambito tra le priorità di azione, ma soprattutto lo rende evidente l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che tra i suoi obiettivi mondiali pone la necessità di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

E’ un settore sul quale il nostro territorio esprime delle competenze, delle professionalità e delle esperienze significative. L’accordo sottoscritto potrà infatti contare sulla collaborazione di due Dipartimenti universitari: quello di Scienze ed Ingegneria della Materia, dell’Ambiente ed Urbanistica dell’Università Politecnica delle Marche, diretto dal Prof. Ing. Oriano Francescangeli e quello di Scienze Pure e Applicate dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, diretto durante le fasi di progettazione dell’accordo dal Prof. Vieri Fusi, attuale Prorettore Vicario dell’Ateneo.

Questo accordo rappresenta un esempio virtuoso di come il mondo universitario può attuare quella che viene definita la sua “terza missione” (le prime due sono l’insegnamento e la ricerca scientifica) attraverso lo scambio di conoscenze con il mondo delle imprese per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società e del proprio territorio.

L’apertura del mondo universitario al territorio significa mettere le aziende locali nelle condizioni di poter contare su studi e competenze specifiche, essenziali, in un contesto di forte competitività, per raggiungere gli obiettivi di crescita sul mercato o di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.

Peraltro la relazione tra mondo universitario e mondo produttivo e dei servizi è, e sarà sempre più, un fattore critico di successo per ridurre il gap tra mondo scientifico e mondo delle imprese, generando benefici per l’evoluzione dell’istruzione scolastica funzionale all’occupazione delle future generazioni.

Nell’ambito dell’accordo sottoscritto è già in fase di partenza il primo progetto di ricerca. Le due aziende, ognuna in quota proporzionale al proprio interesse, si faranno carico dei costi necessari a realizzare uno studio puntuale che restituisca informazioni importanti su come reagiscono i materiali plastici delle reti acquedottistiche e degli impianti di depurazione all’azione del biossido di cloro utilizzato come disinfettante.

Il progetto di ricerca ha una durata stimata di 12 mesi e, attraverso lo studio di letteratura, la raccolta dati in campo, l’analisi e le prove di laboratorio si porranno le basi per garantire in futuro al territorio un acquedotto sempre più sicuro, più resiliente ed in grado di adattarsi alle mutate esigenze, meno fragile, e che consenta di ottimizzare gli investimenti e realizzare prodotti di qualità e durevoli.

“Marche Multiservizi è a fianco delle comunità nel generare valore nel territorio in cui opera – ha dichiarato Mauro Tiviroli, Amministratore Delegato di Marche Multiservizi – Dato il nostro ruolo, per noi è fondamentale la collaborazione con i nostri stakeholders. In particolare mantenere aperto il dialogo con l’Università rappresenta un’opportunità per cogliere i bisogni e le sfide che le generazioni del futuro si troveranno ad affrontare: un aspetto decisivo per MMS che a questi bisogni e a queste sfide vuole dare una risposta.”

Ha aggiunto Emiliano Boscarini, titolare di Centraltubi: “La corretta gestione delle risorse idriche è una delle responsabilità che abbiamo nei confronti della collettività e dell’ambiente. Come realtà industriale specializzata nella produzione di tubazioni per il convogliamento delle acque siamo direttamente chiamati a questo impegno sociale e professionale e per questo rispondiamo puntando sempre di più all’innovazione, alla qualità dei prodotti e alla sicurezza delle reti. Siamo pertanto orgogliosi di mettere in campo la nostra esperienza in questo progetto di ricerca che ci vede attori protagonisti assieme all’ Università Politecnica delle Marche, l’Università di Urbino e Marche Multiservizi. Una inedita sinergia che ci rende uniti nell’obiettivo comune di salvaguardare il nostro territorio.”

“L’Università deve sempre essere attenta alle sollecitazioni che provengono dal territorio; – ha dichiarato il Prof. Vieri Fusi – come Ateneo di Urbino siamo pertanto orgogliosi di poter mettere a servizio le nostre competenze con l’auspicio che queste possano impattare positivamente sulla qualità dei servizi e della conoscenza nel settore.”

“Partnership multidisciplinari e multisettoriali, costruite su solide referenze e competenze del territorio, sono necessarie per azioni sistemiche che possano raggiungere ambiziosi obiettivi di sostenibilità tecnica, economica ed ambientale, anche in linea con il nuovo Green Deal – hanno concluso il Prof. Ing. Oriano Francescangeli ed il Prof. Ing. Francesco Fatone, coordinatore scientifico della ricerca – Siamo pertanto entusiasti di questa iniziativa, che consideriamo un modello da replicare”.

 

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