Dal 1977 Senigallia è la regina marchigiana della pizza
Dal 1977 Senigallia è la regina marchigiana della pizza
Un risultato acquisito grazie soprattutto a Michele Ercole, terza generazione di pizzaioli della sua famiglia. Domenica si celebra la Giornata mondiale, istituita nel 2017 dopo il riconoscimento, da parte dell’Unesco, della pizza come patrimonio culturale dell’umanità
SENIGALLIA – Per celebrare la Giornata mondiale della pizza è stata scelta la data del 17 gennaio (domenica) in onore di Sant’Antonio Abate, patrono dei pizzaioli.
La festa è stata istituita nel 2017, quando l’arte tradizionale del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Bontà e semplicità sono i “segreti” alla base del successo di questo prodotto, simbolo della cucina del Bel Paese. Del resto la pizza altro non è che un impasto di farina, acqua, sale e lievito, insaporito nella sua versione più classica da olio, pomodoro, mozzarella e basilico.
Un piatto veloce, economico, gustoso e relativamente facile da riprodurre – come molti hanno sperimentato negli ultimi mesi, loro malgrado, improvvisandosi con alterni successi “pizzaioli” nei duri periodi di lockdown.
Dalla classica margherita alle versioni di fantasia: la pizza si ama. E basta. E se Napoli è la capitale italiana – e mondiale – della pizza, Senigallia lo è delle Marche.
La nostra città ha conosciuto, per la prima volta, la vera pizza napoletana nel 1977 con Michele Ercole (terza generazione di pizzaioli della sua famiglia) scontando un ritardo rispetto al resto delle Marche.
Ma da quel momento il trend si è invertito. Ed oggi Senigallia è leader nelle Marche con un’offerta straordinariamente allettante e tra le prime città in Italia. Il che sta semplicemente a significare che, quando la radice – nel nostro caso il Maestro pizzaiolo Michele Ercole – è di eccellenza, la fioritura ne diventa protagonista.
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