Rifondazione: “Con l’Hotel Federico II di Jesi cade un altro pezzo pregiato dell’economia marchigiana”
Rifondazione: “Con l’Hotel Federico II di Jesi cade un altro pezzo pregiato dell’economia marchigiana”
JESI – Dalla segreteria del Partito della Rifondazione Comunista riceviamo questo contributo sulla situazione dell’Hotel Federico II di Jesi:
“Un altro pezzo pregiato dell’economia marchigiana cade. L’Hotel Federico II di Jesi è stato messo in liquidazione. La struttura ricettiva e centro congressi, fiore all’occhiello del settore alberghiero regionale per molti anni, dopo avere affrontato le crisi economiche del 2008 e 2011 non ha retto la spallata provocata dalla pandemia.
“Non è questo lo spazio per fare una cronistoria delle “fortune” dell’azienda in questo ultimo anno. Basta ricordare che per la cinquantina di lavoratrici e lavoratori diretti dell’Elfa Hotel srl (Hotel Federico II, piscina e centro benessere Federico II, ristorante La Rotonda) è stato un periodo di agonia, causata dalla difficoltà economica dovuta al ritardo delle casse integrazioni (spesso dagli importi molto bassi, perché vari contratti erano part-time) e all’incertezza del futuro lavorativo.
“Quest’ultimo punto merita la nostra attenzione. Il personale ha subito per mesi l’accavallarsi di una ridda di voci, ipotesi, sussurri sulle sorti dell’azienda che dicevano tutto e il suo contrario. Le richieste di chiarimenti portate avanti dalla rappresentanza sindacale e anche da singoli lavoratori ricevevano risposte che venivano smentite in sedi diverse, quando non venivano eluse.
“L’ultimo episodio di pochi giorni fa, quando l’amministratore delegato, durante un incontro organizzato da sindacati, Confindustria e azienda, parlava di continuità aziendale, di ipotesi di subentro nella gestione… cinque giorni dopo veniva nominata una liquidatrice e se ne veniva a conoscenza solo per vie traverse. Nessun rispetto per il personale, nessun interesse per le sorti delle loro famiglie. D’altronde, il sonno della giustizia sociale genera belle braghe bianche.
“La vicenda della pandemia può diventare l’occasione per ripensare il ruolo dell’economia nel nostro paese, dal dettato costituzionale, ci vengono indicazioni, dalle istituzioni regionali e statali debbono venire gli interventi che garantiscano l’occupazione e l’attività di una così importante struttura economica per la Città e non solo”.
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