#siamoaterra, scatta la protesta dei ristoratori
#siamoaterra, scatta la protesta dei ristoratori
A settembre nelle Marche un dipendente su due non ha lavorato. Mercoledì 28 ottobre ad Ancona una manifestazione organizzata da Fipe-Confcommercio
ANCONA – Dati allarmanti sul settore e scenari ancora più preoccupanti. La Ristorazione e i Pubblici Esercizi stanno rischiando un crollo verticale per le conseguenze post-pandemia con previsioni per i prossimi mesi che sono ancora più negative se si pensa alle ultime misure restrittive adottate da Governo con il dpcm del 18 ottobre.
In un contesto che non permette attese l’Organizzazione di maggior rappresentanza del settore, Confcommercio-Fipe, ha deciso di muoversi con una manifestazione nazionale, intitolata #siamoaterra, che toccherà diverse città italiane e per la Regione Marche sarà Ancona e si svolgerà nel corso della mattinata di mercoledì prossimo 28 ottobre.
Ancora da confermare la piazza della mobilitazione che avrà i crismi del flash-mob/sit in e coinvolgerà ristoratori e operatori di settore nel rispetto di tutte le normative di sicurezza anticontagio Covid-19 ed in pieno stile Confcommercio-Fipe pertanto senza slogan, urla, canti, bandiere, offese e violenza. “I dati del settore Ristorazione-Pubblici Esercizi parlano chiaro – spiega il Direttore Confcommercio Marche professor Massimiliano Polacco –, e non è più possibile attendere oltre per questo abbiamo deciso di mobilitarci pubblicamente e di scendere in piazza in maniera silenziosa, ma fortemente simbolica. E’ necessario far capire quanto sia indispensabile un intervento immediato con contributi a fondo perduto per compensare le perdite di fatturato dei pubblici esercizi.
“Comprendiamo l’emergenza sanitaria e la gravità del momento, ma è impensabile che l’unica ricetta per contrastare la pandemia sia quella di chiudere tutto o di generare una psicosi di massa. Ricordiamo che in termini occupazionali, nelle Marche 1/3 dei lavoratori occupati nel 2019, a settembre 2020 non è stato reimpiegato; mentre 5000 contratti a termine non saranno confermati sempre nel 2020.
“E’ un dato drammatico che dà la misura della situazione reale delle Imprese che rappresentiamo e dimostra non solo che il settore della Ristorazione e Pubblici Esercizi è tra i più colpiti a causa della pandemia e delle misure di contrasto alla diffusione del virus, ma anche che, subito dopo l’estate, moltissime attività di ristorazione hanno chiuso i battenti o lavorano al minimo lasciando a casa i dipendenti. Complessivamente, stiamo parlando di centinaia di migliaia di posti di lavoro che rischiano di essere cancellati definitivamente”.
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