Rifondazione e la fontana dei leoni di Jesi: “La partecipazione si costruisce dal basso”
Rifondazione e la fontana dei leoni di Jesi: “La partecipazione si costruisce dal basso”
JESI – Da Rifondazione Comunista Circolo Karl Marx di Jesi riceviamo: “Abbiamo appreso dalla stampa che alcuni gruppi consiliari, intendono presentare un ordine del giorno per la proposta di un referendum per decidere o meno dello spostamento della fontana dei leoni a piazza della Repubblica. Bene!
“La giunta sta svolgendo la sua campagna “informativa” lasciando in ombra la seconda ipotesi di Morosetti, quella di destinare il lascito a una serie di associazioni del volontariato e benefiche.
“A ben guardare non si tratta di una discussione di estetica urbanistica, bensì dell’idea di città e di relazioni sociali tra le istituzioni e la comunità. Una giunta attenta al bene comune e non pronta a mercanteggiare con chicchessia il territorio (ricordate la vicenda del biodigestore), avrebbe evitato questo ridicolo dibattito, convocato le associazioni beneficiarie, insieme alla consulta del volontariato e concertato insieme un percorso per dare risposte con questo lascito ai tanti bisogni di chi vive nel “territorio dello scarto”, del bisogno e della povertà.
“Se questo è il tema, se questa è la domanda che andrebbe posta alla città, se questa iniziativa deve riscattare la dignità delle istituzioni cittadine messa a ridicolo dalla scelta della giunta Bacci e dal dibattito che ne è finora scaturito, occorre, secondo il nostro punto di vista, che la proposta della partecipazione e del referendum esca dalle stanze del consiglio e diventi la proposta e la domanda delle associazioni del volontariato, della partecipazione, dell’ agire sociale.
“Non solo prenderà più forza, ma potrà far scaturire un’analisi dei bisogni e un osservatorio che ne controlli la risposta.
“Crediamo altresì, che questa sia un’occasione importante per cambiare metodo nella nostra Città.
“E’ necessario creare partecipazione, affinché ognuno ed insieme si impari a prendersi cura della città, dei suoi spazi pubblici come bene comune, organizzando momenti di incontro, di informazione e approfondimento, cambiando anche nell’opposizione, il modo di procedere, rendendolo più inclusivo. Ci auguriamo che questo percorso possa essere subito intrapreso”.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it