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Mangialardi a Chiaravalle: “Da Acquaroli solo vuote promesse”

Mangialardi a Chiaravalle: “Da Acquaroli solo vuote promesse”

di FABRIZIO ILACQUA

CHIARAVALLE – In vista delle Regionali del 20 e 21 settembre, il centro sinistra, guidato da Maurizio Mangialardi ha incontrato a Chiaravalle, a largo Oberdan, la cittadinanza. Con il sindaco di Senigallia, nell’incontro moderato dal giornalista Gianluca Fenucci, Fabio Sturani, Manuela Bora, Mirella Giangiacomi e Manuela Carloni.

Mangialardi ha detto chiaramente che le Marche hanno bisogno di una guidata stabile e sicura, un centro sinistra che si rinnova e che non rinnega quanto di buono fatto in passato.

“Ci attendono nuove strade da battere – ha detto Mangialardi – soprattutto dopo il covid. Marchigiani dovete scegliere, confrontate i nostri candidati con gli altri. C’è tanta incompetenza e le Marche proprio non ne hanno bisogno”.

Poi Mangialardi ha parlato dell’esperienza da sindaco che gli ha insegnato ad affrontare i problemi concreti dei cittadini.

“Ho imparato cos’è la cosa pubblica e cosa significhi gestirla. Da sindaco ho imparato ad avere una visione d’insieme”. Si è parlato di programmi, di territorio e di come rilanciarlo, dopo che la crisi ha picchiato duro negli anni passati, ma soprattutto di sanità marchigiana.

“Il percepito – ha detto il candidato a presidente – è di una sanità che non funziona, ma la realtà è un’altra. La nostra sanità è privatizzata solo poco sopra l’8 percento, contro il 40 della Lombardia. Le eccellenze lombarde sono private ma la sanità lombarda privatizzata ha scaricato sul pubblico i costi del covid mentre la nostra sanità pubblica ha retto. Possiamo fare meglio è vero ma la nostra sanità risponde già alle esigenze del territorio. Nelle Marche sono state fatte delle scelte in base al budget di spesa. Cosa possiamo fare di più? Con Bonaccini abbiamo fatto una richiesta: accedere al Mes con cui poter cambiare in meglio la sanità. Acquaroli dice no a quei soldi e come pensa di migliorare la sanità marchigiana? Le sue resterebbero promesse, vuote promesse”.

Poi le infrastrutture. “Per quanto riguarda le infrastrutture, abbiamo chiesto ha sottolineato Mangialardi – di applicare il decreto Genova anche per le zone terremotate, ma ciò non è stato fatto e al governo allora c’era la Lega, perché le risorse ci sono, il centro sinistra ce le ha messe, ma va snellita la burocrazia e se si fosse fatto come per il ponte di Genova le cose avrebbero avuto un’accelerata notevole con enorme beneficio per chi ha subito danni dal terremoto”.

 

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