“Continui colpi di scena a Monte San Vito, l’unica coerente è la Lega”
“Continui colpi di scena a Monte San Vito, l’unica coerente è la Lega”
Il Coordinamento locale del partito di Salvini accusa il Pd di “mettere in atto l’ennesima farsa”
MONTE SAN VITO – Dal Coordinamento locale della Lega Salvini Premier Chiaravalle – Monte San Vito riceviamo: “La sconcertante scoperta che la giunta guidata dal sindaco Thomas Cillo appoggia la candidatura di Mangialardi, ha dato il ciak, al remake della “La Grande Ammucchiata”. Questo sarebbe il titolo perfetto del film che come trama e obbiettivo principale non ha proposte concrete e condivise per il futuro del territorio ma punta solamente interessi di parte.
“L’endorsement di Cillo ne è la prova lampante. Dopo anni di opposizione critica verso il centro-sinistra nelle fila di vari attori del centro-destra e poi passato al Civismo sempre – a detta sua – condividendo i valori di centro-destra, fino a quando magicamente, il sindaco di Monte San Vito ha firmato a San Severino Marche il sostegno al candidato scelto del Partito Democratico.
“Cillo e la sua giunta si affrettano a prender parte della grande ammucchiata assieme agli altri sostenitori del pluri-poltronato sindaco di Senigallia. Sono infatti, ben 19, le poltrone da lui presiedute, nessuna delle quali è stata lasciata dopo la candidatura. Ed ecco che la compagine di centro-sinistra, candidata alla guida della Regione Marche rischia di essere la copia variopinta del Governo Conte bis, riproponendo quella variopinta compagine politica che attualmente in Italia sta litigando su tutto ed è incapace di dare risposte concrete ma soprattutto veloci che servirebbero ad un paese immobilizzato.
“Ma a questa opera buffa, si aggiunge quella messa in scena dal segretario provinciale, Sabrina Sartini, che ha attaccato il sindaco Cillo per il suo cambio di casacca, che lo ha portato dal “suo Mangialardi”. Ma cosa ha prodotto in questo anno il Partito democratico della Sabrina Sartini sul territorio montesanvitese? Una lunga serie di débâcle. Tutto inizia, con lo schieramento sinistra-destra, come lo definirono i giornali, che terminò con la sconfitta di maggio 2019, per poi proseguire con l’espulsione del trio Silvano Bora, Loris Bernacchia e Lino Secchi, colpevoli di aver appoggiato il futuro sindaco Cillo e conclusasi con la mancata candidatura alle prossime elezioni regionali. Ora, dalla panchina, assisterà alla variopinta compagine, che citando Jovanotti, va dai civici di Thomas Cillo fino ai dalemiani di “Articolo 1” di Pierluigi Bersani, passando per “Italia Viva” di Matteo Renzi, di “+ Europa” e per la neo coppia ex pentastellata Maggi-Pergolesi.
“Come può questo schieramento così eterogeneo e variegato, che va da civici sino ai partiti sedicenti liberali assieme a comunisti di ultimo respiro, avere un programma condiviso che sia serio e capace di affrontare le grandissime sfide che aspettano la nostra regione Marche? La coerenza della Lega, ai suoi valori e alle sue scelte di campo, sono il vero antidoto ai machiavellismi e ai cambi di casacca, che altri schieramenti mettono in campo, ma che poi deludono amaramente i cittadini”.
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