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Un riconoscimento in Regione per la “poetessa–infermiera”

Un riconoscimento in Regione per la “poetessa–infermiera”

Maria Teresa Chechile ricevuta dal Presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo, dall’assessore Moreno Pieroni e dal consigliere segretario Boris Rapa. Per lei un attestato dove viene definita “artista appassionata e impegnata nella vita come nella poesia”

ANCONA – I numerosi riconoscimenti che le sono stati attribuiti ne fanno una poetessa apprezzata e seguita. Ma accanto a tutto questo c’è anche la professione di Maria Teresa Chechile, quella di infermiera all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, dove lavora dal 1998.

Il Presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, l’assessore alla cultura Moreno Pieroni e il consigliere segretario Boris Rapa hanno incontrato la “poetessa infermiera” per esternarle il loro apprezzamento attraverso un attestasto dove viene definita “artista appassionata e impegnata nella vita come nella poesia”.

La Chechile ha evidenziato che, non a caso, in lei “struttura formativa professionale ed impianto poetico si sono fuse, coalizzate a rafforzare l’un l’altra, a rimarcare il bisogno della cura del corpo e quella dell’anima”.

Le migliori poesie della Chechile sono ora raccolte nel libro “Pensieri fugaci” (edito da “Le Mezzelane”), che riporta in copertina una foto scattata all’alba dalla stessa autrice. La prefazione è  di Armando Ginesi, professore emerito di Storia dell’Arte, già Ordinario presso l’Accademia Statale di Belle Arti di Macerata.  “Me l’ha chiesta l’autrice, donna dinamica, vivace, dai mille interessi. Ed io, che pure non sono un critico letterario – dice Ginesi –  ho accolto l’invito. Ma da lettore, da fruitore della poesia come di tutte le altre manifestazioni dell’arte, a cominciare, ovviamente da quelle in cui sono specializzato e che appartengono all’area del visivo. Ma ricordiamoci l’espressione latina dell’Ars una – Species mille e, forse, non ci meraviglieremo più di tanto della mia decisione”. (A.Is.)

 

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