“A Senigallia non c’è la volontà di risolvere i veri problemi della sanità”
“A Senigallia non c’è la volontà di risolvere i veri problemi della sanità”
I consiglieri comunali Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini, Alan Canestrari, Davide Da Ros e Giorgio Sartini hanno confermato che non prenderanno parte al Consiglio Grande di domani mattina
di ELPIDIO STORTINI
SENIGALLIA – Adesso è ufficiale: le opposizioni consiliari di Senigallia, con i consiglieri Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini, Alan Canestrari, Davide Da Ros e Giorgio Sartini, non prenderanno parte al Consiglio Grande di domani mattina, indetto dall’Amministrazione comunale, per affrontare la situazione della sanità locale post Covid-19.
La conferma è arrivata oggi, nel corso di un incontro al quale era stato invitato anche il candidato alla presidenza della Regione, per il centrodestra, Francesco Acquaroli. Candidato che non si è presentato a causa di un inconveniente (è rimasto bloccato a Pesaro).
Presenti, invece, alcuni rappresentanti di primo piano di Forza Italia e di Fratelli d’Italia tra i quali l’on. Emanuele Prisco, Carlo Ciccioli e Daniele Silvetti.
“Non è possibile – ha detto l’avvocato Roberto Paradisi, a proposito della confermata assenza al Consiglio Grande di domani mattina – fare da comprimari a chi, la sanità (ad iniziare dall’ospedale di Senigallia), l’ha di fatto smantellata ed oggi pensa di utilizzare il Consiglio comunale di Senigallia quale strumentale palcoscenico elettorale”.
Paradisi, nell’aprire l’incontro, si é poi soffermato “sulla situazione di degrado sanitario dell’Ospedale di Senigallia ad iniziare dalle strutture fatiscenti che cadono a pezzi nonostante la qualità del personale sanitario”.
“Non è possibile – ha aggiunto il consigliere comunale dell’Unione Civica – accettare proposte di sviluppo da chi ha smantellato la nostra sanità.
“La sanità marchigiana ha problemi a 360 gradi. L’ospedale di Senigallia, tanto per fare un esempio, non viene restaurato da 45 anni. Davvero tanti. E dopo ci lamentiamo se ci sono cedimenti, come è accaduto l’altra settimana.
“Manca completamente la volontà politica per la salvaguardia del nostro ospedale. E’ per questo che facciamo partire, proprio da Senigallia, una campagna elettorale per il rinnovamento”.
Subito dopo il consigliere Paradisi si è anche pronunciato sulle spese, fuori da ogni logica, dell’Asur. “In quattro mesi sono stati spesi, per avvocati esterni, ben 110.000 euro. Denaro pubblico che poteva essere utilizzato diversamente”.
Dopo aver, giustamente, sottolineato che Senigallia è la seconda città della provincia di Ancona (la prima nei quattro mesi estivi), Paradisi ha chiesto rispetto e strutture sanitarie adeguate.
“L’ospedale di Senigallia, durante la pandemia – ha poi affermato Giorgio Sartini di Senigallia Bene Comune – ha ospitato tanti pazienti della provincia di Pesaro Urbino. Eppure, nonostante questo, non avrà posti di terapia intensiva. Ma solo 5 postazioni di semi intensiva, Ecco perché riteniamo inutile un Consiglio Grande sulla sanità, quando poi non si vogliono risolvere i veri problemi”.
Sartini ha quindi chiesto più trasparenza e meno politica dell’immagine. “Ma Senigallia – ha poi aggiunto – non ha solo il problema della sanità, ci sono quelli del lavoro che stanno per esplodere, della sicurezza, con il fiume Misa che resta un pericolo per tutti noi, quelli delle palestre scolastiche, dei ponti da rifare, senza dimenticare i problemi ambientali. Molte, troppe cose sono da rivedere. Noi siamo pronti”.
No deciso al Consiglio Grande, organizzato in questi termini, anche dal consigliere Davide Da Ros. “Avevamo proposto di realizzarlo al teatro La Fenice ma ci è stato risposto di no. Un’occasione persa per un confronto vero con la città e le associazioni locali”.
Un Consiglio comunale Grande deve rappresentare – ha poi detto Luigi Rebecchini, consigliere dell’Unione Civica – un importante momento di confronto con i cittadini, con le associazioni, con le organizzazioni sindacali. Ma questo, domani, non potrà avvenire. Non saranno presenti neppure i rappresentanti di tutte le sigle sindacali”.
Poi Rebecchini si è soffermato sul futuro politico di Senigallia. “Stiamo lavorando – ha detto – per un centrodestra unito. La sinistra, questa volta, può essere sconfitta. Dove per troppi anni governano gli stessi partiti l’alternanza è d’obbligo”.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it