Dalle Marche continui appelli per far spostare la ferrovia all’interno
Dalle Marche continui appelli per far spostare la ferrovia all’interno
Nel 2013 il senigalliese Leonardo Maria Conti aveva inviato una sua proposta a tutti i sindaci della costa marchigiana
SENIGALLIA – Dopo che, nei giorni scorsi, il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, parlando di infrastrutture, aveva suggerito di “spostare all’interno la ferrovia adriatica da Pesaro a Termoli”, lunedì (8 giugno) abbiamo riproposto un interessante intervento – del 26 febbraio 2016 – dell’ingegner Paolo Landi.
“Sul lato tirrenico – aveva tra l’altro affermato il ministro Franceschini – alta velocità e grandi aeroporti, sul lato adriatico praticamente nulla. Da Pesaro a Termoli c’è una vecchia linea ferroviaria che danneggia 500 chilometri di costa passando a pochi metri dal mare. Proviamo a pensare a un’alta velocità spostata all’interno, a fianco dell’autostrada, che attraversi tutti gli aeroporti da Bari a Bologna e la vecchia linea che diventa la più lunga e incredibile ciclabile d’Europa sul mare, cucendo tra loro decine di località balneari”.
Una proposta, quella del ministro, indubbiamente interessante e sempre più attuale. Tra l’altro, della necessità di arretrare la linea ferroviaria, ci siamo occupati anche noi in più occasioni. E dopo che abbiamo riproposto l’intervento dell’ingegner Paolo Landi, ci ha scritto il senigalliese Leonardo Maria Conti, per ribadire una sua proposta, presentata nel 2013 ai sindaci della costa marchigiana.
“Nel lontano 2013, proposi a tutti i sindaci della costa da Gabicce a Pedaso – scrive Leonardo Maria Conti -, lo spostamento della ferrovia sotto la statale 16, chiamandola Metropolitana Adriatica.
“Per quanto riguarda la movimentazione da e per il porto di Ancona, avevo proposto più volte l’utilizzo di carri ferroviari in trincea presso la stazione di Ancona Centrale, lato passaggio a livello del Mandracchio, per far si che il pianale del carro combaciasse con il piano stradale, a differenza delle autostrade viaggianti, tutt’ora in uso in Svizzera ed Austria, dove il carico dei mezzi, avviene in fila indiana.
“Questo – aggiunge Leonardo Maria Conti – per liberare le vie Flaminia, Conca a Torrette e Variante della statale 16 dai Tir. In altre parole tutto il traffico in uscita dai traghetti, dopo le verifiche doganali veniva caricato sui carri merci, diretti all’interporto di Jesi. In senso opposto, tutto il traffico per i traghetti, giunto a Jesi e dopo le operazioni doganali, faceva il percorso inverso”.
Qui sotto la proposta della Metropolitana Adriatica inviata – nel 2013 – da Leonardo Maria Conti ai sindaci marchigiani e, per conoscenza, all’assessore regionale Trasporti e Mobilità della Regione Marche.
“Come è ampiamente noto – scriveva allora Conti ai sindaci -, il 2014 vedrà la nascita della Macroregione adriatico-ionica e porterà ulteriori finanziamenti europei anche nella nostra regione in tema di infrastrutture ferroviarie e stradali. Questa mia proposta di indirizzo, vuole essere solo un piccolo tassello, per non “perdere il treno” delle opportunità.
Tutti sanno, che la ferrovia adriatica, è sempre stata una barriera per lo sviluppo armonico delle nostre località costiere, con problemi di inquinamento acustico, che con i convogli dell’alta velocità di prossimo transito andranno ad acuirsi. Se pensiamo anche all’enorme valore catastale dove le stazioni e gli impianti ferroviari sono presenti nei centri urbani, una loro delocalizzazione porterebbe solo benefici.
La mia proposta è semplice: spostare la ferrovia sotto l’attuale Statale Adriatica 16 che corre da nord a sud della nostra regione bypassando i letti dei corsi d’acqua con 4 binari di cui i due centrali sarebbero ad uso dell’alta velocità, separati fisicamente da quelli laterali ad uso locale. Si potrebbe utilizzare il “metodo Milano” per ottimizzare i lavori e riportare la strada Ante Operam in breve tempo.
Le stazioni al loro interno dovrebbero essere formate da una galleria longitudinale rispetto ai binari per le attività commerciali, e collegate con l’esterno ed il piano degli stessi con percorsi a spirale affinché anche i diversamente abili le potrebbero utilizzare per la salita e discesa a quota minima. In questo modo saremmo dotati di una Metropolitana Adriatica.
Per un’azione più corale a livello nazionale, si potrebbero coinvolgere altre Regioni come la Liguria e la Toscana che hanno le linee ferroviarie costiere con la via Aurelia adiacenti alla stessa. Per il traffico merci, si continua anche ora ad ampliare la rete autostradale con la costruzione di terze e quarte corsie, per il continuo aumento del trasporto su gomma.
“Nei prossimi 20-40 anni il paesaggio costiero regionale sarà completamente stravolto.
Eppure una valida alternativa esiste. Si tratta di affiancare alle corsie esistenti una piattaforma con binari ferroviari.
E’ risaputo che il mezzo ferroviario, anche con condizioni meteo avverse, è il più sicuro. Il traffico pesante e leggero caricato su carri promiscui nella media e lunga distanza, con i loro occupanti al seguito, eliminerebbero le code in particolari periodi dell’anno, le stesse autostrade sarebbero soggette a minor usura con notevoli risparmi di risorse. Infine diminuirebbero i tanti incidenti con perdite di vite umane. Si potrebbero creare maggiori centri intermodali lungo il percorso dove i carri di trasporto muniti di ragni idraulici a scomparsa per arpionare cerchioni e gomme dei mezzi trasportati. Binari posizionati in trincea, farebbero combaciare il piano degli stessi con il livello stradale, atto ad agevolare il carico/scarico dei mezzi.
Come dicevo sopra con la dismissione degli impianti ferroviari in superficie, si potrebbero creare ad hoc, delle società tra Autostrade per l’italia, Rete Ferroviarie Italiane e terzi comprese le Regioni di attraversamento.
“Questo progetto potrebbe essere inserito nell’ambito del progetto della rete trans-europea di trasporto Ten-T del Corridoio Baltico-Adriatico fino a Brindisi. Vedasi il Programma Europeo di finanziamenti Horizon 2020 (Trasporti intelligenti, integrati e sostenibili)”.
PER SAPERNE DI PIU’:
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