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Con una semplice cerimonia ricordato a Trecastelli il partigiano Giuseppe Grossi

Con una semplice cerimonia ricordato a Trecastelli il partigiano Giuseppe Grossi

TRECASTELLI – Libero Grossi presidente onorario della sezione Anpi di Trecastelli ci ha raccontato: “Poi un giorno sono arrivati i fascisti e hanno ucciso mio padre, sul tetto di casa, mentre tentava di mettersi in salvo, scappando da un lucernaio. Non si può dire che non è accaduto. E’ accaduto. Ci sono i testimoni, c’è gente che ha visto”.

“Noi eravamo a casa di nostro zio, un po’ lontano dalla piazza, mio padre qualche giorno prima ci aveva fatti andare via, a me e a mio fratello, mentre mia madre è rimasta in casa. Abbiamo sentito dei rumori, dei colpi. Siamo arrivati in piazza, abbiamo visto tanta gente, non ci hanno fatto avvicinare, ci hanno detto che l’hanno ucciso sul tetto di casa, mentre provava a scappare da un lucernaio. Ci hanno detto che aveva due buchi in faccia, ma noi non l’abbiamo visto, l’hanno messo dentro una cassa e l’hanno portato via. Mio padre se n’è andato così.”

Era il 9 giugno del 1944 quando Giuseppe Grossi, partigiano, è stato ucciso. Anche quest’anno la sezione Anpi di Trecastelli ha promosso una cerimonia per commemorarlo.

Finalmente a 76 anni dalla sua morte c’è una lapide che lo ricorda nel luogo in cui è stato ucciso. Un pezzo di marmo può restituire dignità alla morte innocente di una persona? Intanto Giuseppe Grossi ha nuovamente un posto nella Storia. Una lapide ancora in un luogo la storia e le memorie. Ne determina la sopravvivenza. Un luogo così, può parlare, può sollecitare coscienze e curiosità personali, può affidare all’evidenza visiva una storia.

Sono intervenuti anche il Sindaco Marco Sebastianelli e il presidente degli ex combattenti Giorgio Moretti. Il sindaco ha ricordato ai partecipanti che è importante ricordare chi è morto per darci il nostro presente, e che, anche in questa fase, occorre ripartire da quei valori che hanno spinto intere generazioni a lottare per un’Italia libera.

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