I movimenti anarchici a Mangialardi, candidato alla presidenza della Regione: “Occorre rivedere la rete sanitaria sul territorio, potenziando l’offerta”
I movimenti anarchici a Mangialardi, candidato alla presidenza della Regione: “Occorre rivedere la rete sanitaria sul territorio, potenziando l’offerta”
ANCONA – Anche i gruppi anarchici delle Marche intervengono sulla candidatura alla presidenza della Regione dell’attuale presidente dell’Anci e sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi.
“E’ iniziata la campagna elettorale post-Covid-19 – si legge in un documento diffuso dai movimenti Alternativa Libertaria / FdCA sez. “S. Francolini” – Fano / Pesaro; Gruppo Anarchico “Kronstadt” (Senza fissa dimora) – Ancona; FAI – Federazione Anarchica Italiana sez. “M. Bakunin” – Jesi – sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle; Circolo Studi Sociali “Ottorino Manni” di Senigallia; Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi -. Il prescelto alla prossima poltrona di governatore, l’uscente primo cittadino di Senigallia, dopo le glorie e i meriti ottenuti con piazza regalata alla curia, alluvioni contenute solo a parole che aspettano giustizia. Dopo aver accettato per opportunità di carriera il declassamento dell’Ospedale cittadino, stralciandolo dall’agenda politica, adesso si fa sentire sulla sanità annunciando impegni e progetti futuri per i tre plessi ospedalieri della provincia di Ancona con potenziamenti, nuove strutture e personale (non ci crede nessuno). Aggiungendo anche una nota sulla medicina del territorio.
“Come dire: per un pugno di voti si dice di tutto, e anche il suo contrario, a seconda di come tiri il vento. Ma alla fine di cambiamenti ce ne saranno pochi, almeno nella direzione suggerita da tutti gli esperti. Questa pandemia dovrebbe avere insegnato che serve un rafforzamento della rete pubblica (quella che non è in mano ai privati, per capirsi) della sanità e dell’assistenza sociale sul territorio. La stessa che è stata smantellata in questi anni, in particolare in termini di ADI (assistenza domiciliare integrata) cui è stato tagliato il personale, di diagnostica, sempre più dirottata verso il privato, di rete dei piccoli ospedali, smantellati lasciando scoperta l’assistenza di molti territori e “ingolfando” i poli ospedalieri.
“Tutte criticità prima della pandemia e scoppiate con evidenza nelle ultime settimane. Insomma – aggiungono i movimenti anarchici marchigiani – è abbastanza strumentale, sul piano elettorale, parlare di sanità nei termini descritti, citando poi il governatore, che, in perfetta linea con il pessimo modello lombardo, spende vagonate di soldi per costruire inutili astronavi quando avrebbe potuto potenziare e riaprire reparti e plessi ospedalieri pubblici, spesso a suo tempo colpevolmente dismesse, e ripristinando la rete di presidi sul territorio.
“Si vuole un cambio di passo dopo la pandemia? Rivedere la rete sanitaria dei presìdi e dei servizi sul territorio, potenziare l’offerta e assumere personale: il doppio degli infermieri, dei medici, degli OSS, e di tutti i posti tagliati in questi anni. Altrimenti si fanno chiacchiere a vuoto che, la pandemia in atto, ha dimostrato che prima o poi si pagano in maniera salata.
“Il Covid-19 è dato da un virus, i risultati disastrosi ad esso legati sono conseguenti a decenni di politiche sanitarie e sociali che hanno indebolito chi è già debole, negato di fatto il diritto alla salute, costruito una società più ingiusta. Questo – concludono i gruppi anarchici – non sarà più permesso”.
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