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Roberto Paradisi: “Al Comune di Senigallia tornino a “bordo” i dirigenti superpagati”

Roberto Paradisi: “Al Comune di Senigallia tornino a “bordo” i dirigenti superpagati”

 “Dipendenti in prima linea e tre dirigenti a casa da settimane: manca il decoro politico ed etico”

 di ROBERTO PARADISI*

SENIGALLIA – La nave della pubblica amministrazione è semi-deserta. I dipendenti comunali sono presenti con il sistema delle turnazioni quando non lavorano da casa. E questo, anche nella “fase 2”. Così, senza preavvisare, questa mattina mi sono recato (con tanto di mascherina) ad esercitare il mio diritto politico e costituzionale di rappresentante delle istituzioni.

Dall’ispezione consiliare è emerso che a Senigallia tre dirigenti su quattro non si vedono in Comune da settimane. Solo il segretario Morganti (solo oggi assente per un lutto in famiglia) ha continuato a presidiare palazzo municipale e a lavorare fianco a fianco con i dipendenti. Gli altri dirigenti (Paolo Mirti, Gianni Roccato e Laura Filonzi) sono a casa.

Presente il sindaco Mangialardi e presente anche, nella seconda fase della ispezione consiliare che ho esercitato a Monterado, sede dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni, il dott. Maurizio Mandolini con la funzionaria Campolucci.

Dei tre dirigenti comunali invece, nessuna traccia e porte chiuse a chiave (troppe).  Nulla di illecito, per carità. Ma mi domando: quando una nave è in difficoltà, quando il rischio contagio esiste ma occorre dimostrare ai cittadini che la pubblica amministrazione (con tutte le accortezze di prudenza) c’è e funziona, perché si mandano in prima linea i semplici dipendenti e basta, quelli da 1.200 euro al mese per intenderci? Da cittadino mi aspetto che i comandanti stiano davanti alle truppe, per dare il buon esempio, per rappresentare una guida. Non mi aspetto che si trincerino (leggi permettendo, si intende!) dietro la scrivania di casa lasciando i dipendenti semplici da soli a rischiare il contagio.

Chi percepisce 80, 100, 120 mila euro all’anno  (dalle 3 alle 6 volte di più di un dipendente) ha un dovere in più di presenza, non cento in meno. Dò merito al sindaco e ai dirigenti Morganti e Mandolini di esserci (a Monterado poi ho trovato tutti i dipendenti operativi al loro posto distanziati e con mascherine, come dovrebbe ormai essere anche a Senigallia in una fase di ripresa), ma trovo eticamente ingiustificabile l’assenza pesantissima ed eticamente inaccettabile degli altri. “Tornino a bordo”, adesso. I capitani non lasciano la nave facendo rischiare gli altri. Solleverò questo imbarazzante caso in Consiglio Comunale.

*Consigliere comunale Unione Civica – Senigallia

 

 

 

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