Quale ripresa per le attività balneari? Le Regioni chiedono al Governo di essere consultate prima di ogni decisione
Quale ripresa per le attività balneari? Le Regioni chiedono al Governo di essere consultate prima di ogni decisione
ANCONA – E’ stato approvato oggi dalla Conferenza delle Regioni un documento che affronta i temi della ripresa delle attività che si svolgono sul demanio marittimo, della sorveglianza delle spiagge libere, della sospensione dei canoni demaniali marittimi, della validità dell’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime. Su questi temi le Regioni hanno chiesto al governo di essere consultate preventivamente rispetto all’assunzione delle relative decisioni.
“Le restrizioni conseguenti alla diffusione del Coronavirus – si legge nel documento – hanno comportato il blocco di tutte le attività turistico ricreative, diportistiche e produttive che operano sul demanio marittimo.
Il DPCM 10 aprile 2020 ha consentito sino al 3 maggio le sole attività di vigilanza e manutenzione delle strutture. Tale possibilità è stata recepita da molte Regioni costiere per consentire l’allestimento delle strutture balneari stagionali nelle aree in concessione demaniale marittima e delle attività complementari ricomprese tra le utilizzazioni con finalità turistico ricreative. Ciò anche in considerazione del fatto che tale operazione richiede almeno 40-50 giorni di lavoro.
Ora è importante che, oltre alle attività legate alla balneazione, sia prevista la possibilità di accesso all’area in concessione a tutte le altre attività che operano sul demanio marittimo, nonché i lavori inerenti la protezione della costa con particolare riferimento alle operazioni di ripascimento delle spiagge sospese e da avviare che soventemente vengono effettuati prima dell’apertura della stagione balneare.
Inoltre è urgente che vengano emanate le indispensabili Linee guida nazionali sulle misure di tutela della salute pubblica negli stabilimenti balneari – da declinare in protocolli territoriali dalle singole Regioni – che permettano l’apertura e l’esercizio delle attività turistico ricreative, con particolare riferimento agli stabilimenti balneari, in modo che possano organizzare adeguatamente gli spazi in concessione”.
Per quanto riguarda la sorveglianza delle spiagge libere il documento evidenza che la fruizione dovrà essere garantita con opportune forme di informazione al cittadino sull’utilizzo della spiaggia, di pulizia dell’arenile, sanificazione delle strutture a servizio della spiaggia libera e controllo di accessi e affollamento.
La Conferenza delle Regioni ha inoltre chiesto al Governo un provvedimento che sospenda o preferibilmente annulli per il 2020 il pagamento dei canoni demaniali.
Una ulteriore richiesta riguarda l’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime: “occorre – si legge – non solo salvaguardare l’estensione operata dalla legge a favore dei concessionari ma anche e soprattutto, nell’attesa che si concluda l’interlocuzione con la Commissione Europea sul tema della riforma della materia prevista dalla legge 145/2018, garantire chi tale legge dello Stato applica. Spetta al Governo trovare la forma più opportuna per farlo”. Si chiede, inoltre, al Governo di valutare l’esclusione delle strutture degli operatori balneari dal regime della Direttiva Bolkestein, in materia di servizi, sottoponendole al regime della concessione dei beni pubblici, anche tramite il trasferimento degli arenili sui quali esse insistono dal demanio al patrimonio disponibile dello Stato, secondo le procedure, previste dall’art.7 della L.n.125/2015, per una revisione organica delle zone del demanio marittimo.
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