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Il Covid Hotel di Senigallia è finalmente entrato in funzione

Il Covid Hotel di Senigallia è finalmente entrato in funzione

Ieri è stato firmato il protocollo necessario per rendere operativa la struttura, la prima nelle Marche destinata esclusivamente all’accoglienza di persone in quarantena. Inizialmente l’apertura era stata programmata per lo scorso lunedì

SENIGALLIA – “Con grande soddisfazione ho firmato ieri il protocollo che rende operativo il Covid Hotel di Senigallia, un progetto di fondamentale rilevanza sociale che permetterà di ospitare gratuitamente circa cinquanta pazienti che, convalescenti o dichiarati asintomatici, sono stati dimessi dagli ospedali dell’Area vasta, in modo da garantire percorsi di dimissionamento protetto”.

E’ quanto afferma il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi che, finalmente, venerdì 17, ha firmato il necessario protocollo. Va infatti ricordato che il Covid Hotel di Senigallia doveva entrare in funzione già lunedì. Ma, all’ultimo momento, c’era stato qualche problema, diciamo burocratico, da risolvere. Ma, finalmente, nonostante tutto, la struttura può partire.

“Il mio ringraziamento – afferma sempre il sindaco di Senigallia – va ovviamente all’associazione temporanea che ha come capofila la Caritas di Senigallia, ai cittadini e agli imprenditori riuniti nel comitato “Un aiuto per l’ospedale di Senigallia” che con le loro generose donazioni hanno reso concretamente possibile il progetto, alla proprietà che ha messo a disposizione l’hotel, alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale per il loro contributo, alle realtà del volontariato come Medici Senza Frontiere, la cooperativa “Undicesima Ora” e l’associazione “Il Seme”, nonché a tutto il personale della struttura dirigenziale e amministrativa dell’Asur Marche e dell’Area vasta 2″.

Il protocollo che attiva il Covid Hotel di Senigallia è stato sottoscritto insieme al presidente della Caritas di Senigallia don Giancarlo Giuliani e al direttore dell’Area vasta 2 Giovanni Guidi.

La struttura, la prima nelle Marche, è destinata esclusivamente all’accoglienza di persone in quarantena, non autonomi per l’isolamento domiciliare e pazienti dimessi dagli ospedali clinicamente guariti, ma ancora positivi al Coronavirus.

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