CRONACASENIGALLIA

Uccisa dal marito dopo 12 denunce, accolto dalla Cassazione il ricorso sul risarcimento ai figli che vivono a Senigallia

Uccisa dal marito dopo 12 denunce, accolto dalla Cassazione il ricorso sul risarcimento ai figli che vivono a Senigallia

ROMA – La Cassazione ha accolto il ricorso dei tre figli di Marianna Manduca, uccisa nell’ottobre del 2007 dal marito a Palagonia, in provincia di Catania. La donna, prima dell’omicidio, aveva denunciato l’uomo per 12 volte.

In primo grado, nel giugno del 2017, i giudici avevano riconosciuto ai tre figli minorenni (i ragazzi, adottati dal cugino Carmelo Cali, vivono da tempo a Senigallia) un risarcimento di 259mila euro per la mancata tutela della loro mamma da parte dello Stato. Poi, nel marzo 2019, la Corte d’appello di Messina aveva revocato il risarcimento. Ora la decisione della Cassazione, che ha annullato la sentenza di secondo grado – definendola “perplessa e contraddittoria” – e disposto un nuovo procedimento.

La Suprema Corte, con questo verdetto emesso dalla Terza sezione civile in materia di “responsabilità dei magistrati”, ha accolto il ricorso presentato da Carmelo Calì, cugino di Marianna Manduca, in qualità di “genitore esercente la patria potestà” sui tre minorenni. L’uomo, infatti, ha adottato i tre figli rimasti orfani della mamma e in loro nome si è costituito in giudizio contro la Presidenza del Consiglio dei ministri.

La sentenza che aveva revocato l’indennizzo aveva provocato diverse polemiche. Adesso, come stabilito dalla Cassazione, il caso sarà esaminato in un nuovo procedimento davanti alla Corte d’appello di Catanzaro.

Nella foto: anche Porta a Porta, la trasmissione di Bruno Vespa, lo scorso anno, si era occupata del caso

 

 

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