CRONACAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

“All’Opera Pia di Senigallia ci sono 26 anziani contagiati, 13 ricoverati in ospedale”

“All’Opera Pia di Senigallia ci sono 26 anziani contagiati, 13 ricoverati in ospedale”

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Mastai Ferretti: “Dalla fine di febbraio abbiamo preso alcune iniziative per contenere il movimento delle persone. Ora continuiamo a seguire severamente le disposizioni e i protocolli stabiliti dal sistema sanitario. Tutti i reparti sono isolati”

SENIGALLIA – Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Mastai Ferretti, struttura residenziale per anziani, ci ha inviato il seguente documento: “Quando a fine febbraio l’infezione coronavirus stava diffondendosi in Italia la nostra fondazione, consapevole che il numero di 240 ospiti poteva far correre un gravissimo rischio di contagio dovuto anche al numero molto alto di persone che frequentavano la struttura tra familiari, personale sanitario, assistenze private, volontari oltre ai dipendenti nostri e della cooperativa Polo9 (oltre 140 persone), abbiamo preso alcune iniziative per contenere il movimento delle persone e precisamente:

  • Vietare l’accesso a tutti gli esterni (assistenze private, volontari e familiari prima parzialmente, poi totalmente).
  • Far firmare ai dipendenti una dichiarazione di responsabilità che erano in buona salute e non avevano frequentato persone o ambienti contagiati, avendo cura della propria salute.

A metà marzo la struttura era di fatto completamente isolata a parte gli operatori che vi lavorano, ai quali va riconosciuto la grande dedizione espressa e lo spirito di sacrificio mostrato con i rischi che si corrono con quel lavoro.

Il problema è sorto con un primo contagio legato alla dialisi e successivamente con qualche operatore o altro dalle ultime visite dall’esterno, pensiamo portatore sano, che inconsapevolmente ha lasciato il virus all’interno della struttura.

Per di più da subito si è evidenziato la scarsità dei dispositivi di protezione e la difficoltà di trovarli, fatto questo che si sta risolvendo solo questi giorni.

A fronte di questa situazione che ci ha subito preoccupato, dr. Marini Distretto ASUR, dr. Mandolini Ambito sociale, Mangialardi sindaco e dr. Volpini, consigliere regionale congiuntamente hanno fatto partire procedure di verifica per contenere i gravi rischi agli assistiti.

Nello stesso tempo, pensando al peggio, abbiamo deciso di creare un’area covid isolata. Il messaggio lanciato alle autorità ha avuto un seguito con l’invio in struttura di una delegazione di Medici Senza Frontiere (fino a cinque operatori) che sono rimasti una settimana all’interno, ispezionando i reparti, verificando i metodi di lavoro seguiti dal personale, controllando i dispositivi di protezione (purtroppo carenti ancora perché introvabili sul mercato) e soprattutto FORMANDO IL PERSONALE con lezioni in aula a gruppi di 20 operatori alla volta.

Ora dalla Protezione civile è stato inviato un medico ed è presente un medico infettivologo che ha anche lui ispezionato tutta la struttura riconoscendo che la divisione dei reparti fatta, aver creato un reparto covid è quanto si poteva fare.

Purtroppo il contagio è arrivato verso fine marzo e ha toccato un’area, generando casi che al momento sono questi: 13 ospiti positivi che sono all’interno dell’area dedicata, 13 ospiti ricoverati in ospedale a Senigallia.

Ora continuiamo a seguire severamente le disposizioni e i protocolli stabiliti dal sistema sanitario. Tutti i reparti sono isolati, gli ospiti restano nelle camere anche per i pasti e il personale (lo stesso per ogni reparto) li accudisce e fa quel po’ di compagnia necessaria per non farli sentire soli”.

 

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