“Nomine, smentite e codice etico del Pd”: la Lista Senigallia Resistente prende posizione sulla candidatura di Mangialardi
“Nomine, smentite e codice etico del Pd”: la Lista Senigallia Resistente prende posizione sulla candidatura di Mangialardi
SENIGALLIA – Dalla Lista Senigallia Resistente riceviamo: “Come lista Senigallia Resistente vorremmo portare all’attenzione dei cittadini una vicenda che ha a dir poco del surreale: ci sembra di vivere un dejavù.
“Qualche mese fa Mangialardi “nominava” Volpini suo successore a Sindaco, come oggi Ceriscioli “nomina” Mangialardi suo successore a Presidente della Regione… O almeno come candidati a tali incarichi.
“Peccato che questa uscita di Ceriscioli sembri piuttosto un disperato tentativo di ricompattare il partito con un colpo di mano dopo la pessima figura fatta in tutt’Italia col “ballo delle ordinanze” e con le smentite di almeno 13 dei sindaci contemplati in una lista di 93 che sostenevano convintamente la candidatura di Mangialardi il 26 febbraio. La conferma sul Corriere Adriatico, che un giorno parla di 93 sindaci e dopo rettifica a 80 sindaci.
Lo stesso giorno infatti uno ad uno diversi sindaci hanno dichiarato di aver parlato anche solo telefonicamente con Memè o con lo stesso Mangialardi circa una candidatura di quest’ultimo, chi, stupito dal suo nome su tale documento, adducendo di volerne parlare nelle sedi opportune (Loggi – Sindaco di Monteprandone), chi non avrebbe mai potuto appoggiare un candidato sostenuto in modo evidente dal Pd regionale che ha spostato d’imperio il suo territorio dall’Area Vasta 2 alla 3 (Scuppa – Sindaco di Apiro), chi, deluso, critica il modus operandi, visto che non è stato coinvolto il popolo nella scelta (Pugnaloni – Sindaco di Osimo), chi, nonostante avesse titubato sullo smentire o meno, decide di farlo per dovere di verità, e con un dubbio in testa: “quanti altri nomi sono stati inseriti in questa lista di sostenitori senza esserne mai stati avvisati?”. A questi si aggiungono i sindaci di Ostra Vetere, Mombaroccio, Mercatello sul Metauro e Petrignano.
“Ora le nostre riflessioni sono le seguenti:
“Ma il Pd di Senigallia ha dimenticato che il loro partito è quello che ha ideato le PRIMARIE come strumento di democrazia?
“Ma i tesserati sanno che Mangialardi, secondo il codice etico del Partito democratico non è candidabile perché ha dei procedimenti giudiziari in corso?
“Ma come si può pensare di essere talmente invincibile e intoccabile da non dover confrontarsi? Ma un partito, almeno per come lo conosciamo noi, non è un luogo di incontro, confronto, anche scontro, ma dibattito civile e produttivo?
“Ancora personalismi, ancora nomi, ancora decisioni prese sopra la volontà dei tesserati, simpatizzanti, in assoluta assenza di confronto…
“Cari cittadini, ma siete ancora convinti di avere a che fare con la sinistra? Pur centrosinistra che sia? Chi ancora crede nella condivisione, nel confronto, nella collaborazione, nella solidarietà e soprattutto nel rispetto reciproco cominci a valutare senza paura della destra cattiva, che tutta questa forza a Senigallia non l’ha mai avuta, perché è città fortemente antifascista, ad un alternativa di sinistra, che pensi ai lavoratori, all’ambiente, al benessere e al bene comune. Cominciate a guardare davvero a sinistra e ad incuriosirvi al nostro lavoro, alle nostre idee, contattateci, confrontatevi con noi e vediamo se riusciamo insieme a cambiare questa città imbalsamata in dinamiche sempre uguali a sé stesse da 20 anni a questa parte di continuità distruttiva del senso di comunità.
“E ricordate, il voto utile è il voto umile (cit. compagno Falgiani di Offida), il voto utile è quello dato a chi ti rappresenta, il voto utile è diventato maggiorenne (cit. Bergonzoni), ma non è ancora maturato e diventato adulto, resta egoista, capriccioso ed egocentrico”.
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