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Ecco perché Regione e Garante si costituiscono parte civile al processo per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

Ecco perché Regione e Garante si costituiscono parte civile al processo per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

ANCONA – La Regione Marche e il Garante regionale Andrea Nobili si costituiscono parte civile nel processo a carico dei sei ragazzi della Bassa Modenese accusati di essere i responsabili della strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove nella note tra il 7 e l’8 dicembre 2018 morirono cinque minorenni ed una mamma di 39 anni

“La giunta regionale questa mattina ha deliberato di costituirsi parte civile al processo penale, un atto che sottolinea l’impegno concreto e il nostro interesse a fare in modo che quanto accaduto possa servire per costruire una società diversa. A dicembre scorso ci siamo ritrovati tutti nel giorno dell’anniversario dell’evento, con l’impegno che quanto accaduto non finisca nel dimenticatoio e ci piacerebbe che questo momento diventasse un’occasione per porre al centro dell’attenzione il valore della vita umana. Noi faremo tutti gli atti che possano dare forza alla nostra azione per garantire ai nostri giovani di divertirsi senza rischiare la propria vita. Per fare questo bisogna essere concreti e sin da subito abbiamo anche lanciato la formazione per gli operatori della sicurezza da adibire alle manifestazioni di pubblico spettacolo”.

Così ha annunciato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, questa mattina ad Ancona in conferenza stampa insieme al presidente dell’Assemblea legislativa Marche, Antonio Mastrovincenzo, al Garante regionale dei diritti della persona, Andrea Nobili e alla presidente del Comitato genitori unitario (Cogeu), Luigina Bucci, comitato nato dopo il tragico evento con l’obiettivo di tutelare la salute fisica e psicologica dei ragazzi. Presente, tra gli altri, l’assessore regionale Loretta Bravi.

“Attraverso questa iniziativa che accomuna Regione e Garante– ha evidenziato Nobili – vogliamo confermare e rafforzare la vicinanza alle famiglie delle vittime ed ai feriti. E’ un messaggio che viene lanciato a tutta la comunità affinché sia possibile dar vita ad una solida alleanza in grado di vigilare e contrastare situazioni limite come quella verificatasi a Corinaldo. La nostra azione deve farsi carico di smantellare un sistema che tratta i giovani come fossero semplice merce, ridando loro il diritto a un divertimento sicuro. E’ stato questo il principio ispiratore del Codice per i locali d’intrattenimento, che abbiamo elaborato cercando di fornire, senza nessuna imposizione di tipo normativo, alcune linee di condotta e buone pratiche di prevenzione, che auspichiamo possano incontrare nuove e qualificate adesioni di tutti quelli che hanno a cuore il futuro dei ragazzi”.

“Siamo qui perché le Istituzioni – ha sottolineato Mastrovincenzo – non possono mai abbassare la guardia davanti a tragedie come quella di Corinaldo, che ha causato così tanto dolore e coinvolto l’intera comunità. Vogliamo continuare a svolgere la nostra azione di sensibilizzazione e prevenzione. Oggi, doverosamente, ci costituiamo parte civile, ma proseguiremo con il Cogeu, le famiglie e tutti i soggetti educativi a dare risposte alle giovani generazioni, perché questa tragedia ha colpito soprattutto loro. Il Consiglio Regionale ha già approvato provvedimenti che hanno al centro il coinvolgimento dei giovani e nello stesso tempo la prevenzione e il contrasto a forme di violenza: le leggi su cyberbullismo, ludopatia, città sostenibili amiche dei bambini e degli adolescenti, il Parlamento degli studenti. I ragazzi vanno protetti, sostenuti e ascoltati. Con la loro carica di energia positiva sono fonti inesauribili di idee e valori”.

Esprimo gratitudine alle Istituzioni –ha evidenziato Bucci – sperando che la giustizia faccia il suo corso in maniera veloce”.

 

 

 

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