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Il Comitato AmbienteVivo deciso a far bloccare il progetto per il maxi pollaio di San Lorenzo in Campo

Il Comitato AmbienteVivo deciso a far bloccare il progetto per il maxi pollaio di San Lorenzo in Campo

SAN LORENZO IN CAMPO – ll Comitato AmbienteVivo Valcesano, che è una sezione locale dell’Associazione Consumatori e Utenti, si è costituito con l’obiettivo di tutelare il territorio della Valle del Cesano dai danni ambientali e patrimoniali che deriverebbero dalla realizzazione di uno dei più grandi allevamenti avicoli delle Marche, che all’interno di 12 capannoni della superficie complessiva di oltre 4 campi da calcio alleverebbe circa 2.200.000 polli all’anno e che andrebbe a deturpare la zona agricola e direzionale della ex sede dell’Aquater in località Miralbello, aumentando in maniera preoccupante le emissioni di inquinanti in atmosfera, in un contesto di estrema vicinanza a case abitate ed attività produttive o commerciali.

“È ormai risaputo e scientificamente accettato – si legge in un intervento del Comitato – che gli allevamenti intensivi sono uno dei fattori di inquinamento più rilevanti al mondo. Gli allevamenti avicoli in particolare sono una fonte importantissima di particolato, dal momento che emettono metano ed ammoniaca, sostanza nota per essere un precursore delle polveri sottili. Essi sono dannosi anche per l’estrema voracità di risorse idriche, della quale la nostra Valle inizia a sentire la carenza e sono, secondo una ricerca di Legambiente, molto più dannosi di quanto rendano dal punto di vista economico.

“Nello specifico, il progetto di San Lorenzo in Campo porterà disagio alle case circostanti che verranno svalutate in maniera sostanziale, fino a diventare invendibili, ed alle persone che vi abitano, con possibili conseguenze sulla loro salute. Ma il cattivo odore si diffonderà per migliaia di metri svalutando l’intera area.

“Allo stesso tempo però, danneggerà anche I’ambiente, emettendo in aria ogni anno circa 34 tonnellate di ammoniaca, 8,5 tonnellate tra metano e protossido di azoto, 43 tonnellate di polveri sottili PM 10 e 5,6 tonnellate di polveri PM 2,5rii.

“L’allevamento in questione – si legge sempre nell’intervento – porterà anche danno al patrimonio paesaggistico e culturale della Valle e comporterà danni al turismo, in particolare alle attività ricettive, bloccando anche la realizzazione di nuovi investimenti.

“Per tali ragioni, sostenuti da oltre trecento iscritti in poco più di tre mesi dalla sua costituzione, il Comitato AmbienteVivo Valcesano ha iniziato la sua attività di contrasto al progetto e di informazione della popolazione locale. Ad oggi, con il solo autofinanziamento, ha già organizzato cinque assemblee pubbliche nei paesi di San Lorenzo in Campo, San Michele al Fiume, e Castelleone di Suasa, alle quali hanno partecipato molte persone, ha costituito una pagina Facebook; ha iniziato una campagna di sensibilizzazione delle amministrazioni comunali; prima il Comune di Mondavio, poi anche quello di San Lorenzo in Campo hanno espresso pubblicamente la loro contrarietà al progetto.

“Ad oggi il Comitato incassa anche il sostegno non ancora formale dei Comuni di Fratte Rosa e di Corinaldo ed è riuscita a portare la tematica anche all’attenzione della stampa locale e nazionale.

“Nel frattempo, per arrestare l’iter di approvazione del progetto, il Comitato AmbienteVivo – conclude la nota – ha iniziato una serie di azioni legali di contrasto che hanno avuto il risultato di ritardare il percorso stesso. L’attività del Comitato si basa prevalentemente sull’analisi progettuale, fatta assieme alla rete dei comitati marchigiani e con il supporto di consulenti scientifici e legali di primo ordine per quanto riguarda le tematiche ambientali.”

In un incontro, in programma venerdì  7 febbraio, alle ore 20, a Castelleone di Suasa, presso l’ex Chiesa di Sant’ Antonio in piazza Vittorio Emanuele, saranno rese note tutte le azioni del Comitato volte a sostenere il territorio e a tutelare l’ambiente.

 

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