Il confronto sull’Ospedale di Chiaravalle, Rifondazione Comunista: “Un’occasione persa?”
Il confronto sull’Ospedale di Chiaravalle, Rifondazione Comunista: “Un’occasione persa?”
CHIARAVALLE – Il Partito della Rifondazione Comunista torna sulla questione dell’ospedale.
“L’iniziativa organizzata sabato scorso presso il Centro Anziani dalla Associazione “Chiaravalle Domani” – si legge in una nota – aveva tutte le premesse per essere un’occasione di ripresa della vertenza per ottenere a Chiaravalle un Ospedale di Comunità degno di questo nome e la riattivazione o il miglioramento di tutta una serie di servizi sanitari che si sono nel tempo persi o fortemente ridotti.
“Gli attori e gli interlocutori c’erano tutti, dalla Amministrazione comunale ai sindacati confederali, dalle associazioni di volontariato al funzionario della Regione Marche, nonché un folto pubblico chiaravallese.
“Chiara e corretta la narrazione dei problemi e della triste cronistoria che pezzo a pezzo ha smantellato l’ospedale e i connessi servizi sanitari realizzata da Cristina Micucci l’assessora al Coordinamento in ambito sociale e sanitario con la Regione Marche. Puntuale e impietosa l’individuazione e la denuncia delle responsabilità politiche venuta dagli interventi dei sindacati e del pubblico in sala.
“Ma poi? E allora? Che fare? La conclusione frettolosa della serata, senza risposte alle domande e alle proposte avanzate negli interventi in sala lascia purtroppo temere che si sia voluta fare solo una riunione per riempire due ore di tempo al Centro Anziani. Perché lasciar cadere nel nulla la proposta di rilancio del comitato emersa in almeno un paio di interventi? Il Comitato, all’inizio era stato molto attivo (una manifestazione con migliaia di persone, alcune assemblee e una manifestazione davanti alla regione con centinaia di cittadini).
“Poi venne la decisione della prima giunta Costantini di aprire un inutile confronto con la direzione dell’Ospedale regionale di Torrette per creare una sinergia con le strutture chiaravallesi, che i fatti hanno dimostrato impossibile e che anche si fosse realizzata non avrebbe dato la men che minima risposta ai bisogni sanitari del territorio vista la funzione e le caratteristiche dell’ Ospedale Regionale.
“Questa decisione della giunta comunale ha prodotto solo la marginalizzazione del Comitato, che successivamente si è evaporato. La beffa, quindi oltre al danno, visto che nel frattempo la redazione del nuovo Piano Sanitario regionale ha visto il silenzio e l’assenza dei soggetti istituzionali e sociali che dovevano e potevano rappresentare le esigenze del nostro territorio.
“Di più si sono lasciate indebolite pure le relazioni con gli altri Comuni del distretto necessarie per costruire una proposta unitaria e organica . Nel frattempo, i Sindaci di Jesi, Senigallia e Fabriano hanno convocato incontri tra loro e i responsabili della zona, una sorta di “G 3” che ha delegittimano l’unico organismo territoriale che dovrebbe indirizzare e controllare l’azione in campo sanitario, cioè l’assemblea di tutti i Sindaci dell’ area vasta senza che né il sindaco di Chiaravalle né gli altri primi cittadini del nostro distretto abbiano fatto rilevare la gravità e la scorrettezza di questo atteggiamento.
“È evidente che la debolezza dell’Amministrazione Comunale e l’assenza di un Comitato capace di informare e mobilitare i cittadini hanno depotenziato le ragioni del nostro territorio in sede regionale. Eppure ci sarebbe spazio per un’azione dei Comuni e dei Sindaci a sostegno delle ragioni dei cittadini.
“Un esempio? La vituperata questione delle liste d’attesa. In questi mesi come Rifondazione Comunista – conclude la nota – ci siamo impegnati in una campagna d’informazione verso i cittadini per far conoscere la norma che in caso di mancato rispetto dei tempi di esecuzione prescritti per certi esami, il cittadino può usufruire della prestazione privata e ottenere il rimborso. Bene se questa informativa l’avessero attivata i Comuni sarebbe stata un’eccezionale spinta ad agire davvero su questo problema da parte della Regione”.
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