“Il fiume è di tutti”: a Senigallia la pacifica protesta dei cittadini per la messa in sicurezza del Misa
“Il fiume è di tutti”: a Senigallia la pacifica protesta dei cittadini per la messa in sicurezza del Misa
SENIGALLIA – “Il fiume è di tutti”: è questo uno dei tanti cartelli portati, oggi pomeriggio, nella sala consiliare del Comune di Senigallia da alcuni cittadini, che hanno partecipato all’assemblea del Contratto di fiume. Assemblea alla quale ha preso parte anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti.
Una protesta pacifica di un gruppo di senigalliesi per denunciare una situazione che, giorno dopo giorno, diventa sempre più problematica. E rischia, prima o poi, di creare nuovi problemi alla collettività.
I cittadini chiedono, soprattutto, di far chiarezza sugli interventi fatti negli ultimi anni, in seguito alla tragica alluvione del 3 maggio 2014. E su ciò che si è intenzionati a fare in futuro.
“L’avvio da oltre 2 anni del progetto “partecipativo” del Contratto di fiume – scrive, tra l’altro, in una nota il movimento Potere al popolo di Senigallia -, non ha portato a cambiamenti di rotta su politiche del territorio che comprendano la messa in sicurezza del fiume Misa. Doveva essere un progetto partecipativo che comprendesse tutte le parti sociali che erano interessate, con analisi e percorsi operativi, ma di fatto gli interventi eseguiti sul fiume non hanno preso minimamente in considerazione le proposte avanzate nel Contratto stesso.
“Interventi del Consorzio di bonifica per oltre 4 milioni di euro per rafforzare gli argini a macchia di leopardo (4 km su 20 km circa complessivamente), effettuati con scelte di priorità non comprensibili, e con effetto di tampone improvvisato su fenomeni di erosione anche recenti, dimostrano la visione degli interventi effettuati. Manutenzione ordinaria del fiume pressoché inesistente, “canalizzazione” del fiume che diminuisce i tempi di corrivazione delle acque aumentando i rischi di allagamento dei centri abitati, devastazione delle aree con specie arboree protette (le poche rimaste).
“Riguardo alla “panacea di tutti i mali” , l’esecuzione del trentennale progetto delle vasche di espansione di Brugnetto, a tutte le osservazione di comitati e cittadini sulle criticità e pericolosità dell’opera, nessuna risposta.
“Noi siamo incaricati a decidere – sia come politici che come tecnici funzionari – e noi decidiamo sulle cose da fare”. Questa, in sintesi, la risposta che danno alla volontà di partecipazione dei cittadini.
“Siamo certi – si legge sempre nella nota diffusa da Potere al popolo – che queste modalità di affrontare la gestione del territorio continuino la pratica sbagliata, quando non pericolosa, di segno opposto alla salvaguardia dei beni comuni.
“Contro queste pratiche di malagestione del territorio vediamo formarsi negli ultimi anni una coscienza dell’opinione pubblica che si oppone, con la costituzione di comitati e iniziative di cittadini, che non possono che darci speranza per una prospettiva di gestione della cosa pubblica democratica e partecipata.
“Proprio per confrontarci con queste esperienze di “controllo popolare” e dal basso, chiameremo per giovedì 12 dicembre – conclude la nota diffusa da Potere al polo di Senigallia – un’assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini e i comitati attivi nella difesa del nostro territorio”.
PER SAPERNE DI PIU’
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it