Conad/Auchan, scatta la mobilitazione con 16 ore di sciopero
Conad/Auchan, scatta la mobilitazione con 16 ore di sciopero
Otto ore il 23 dicembre a livello nazionale, otto ore a livello territoriale. Dell’Orefice (Fisascat Cisl): “Nessuna garanzia sulla ricollocazione dei 13.291 addetti, manca l’assunzione di responsabilità delle sei cooperative del sistema Conad sulla ricollocazione dei lavoratori a rischio”
ROMA – Scatta lo sciopero di 16 ore per i 13.291 lavoratori di Distribuzione Margherita, la nuova denominazione sociale di Auchan Italia. La mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs al termine dell’incontro con la direzione aziendale nell’ambito del confronto sulla procedura di fusione per incorporazione, è articolata con due giornate di sciopero, una di 8 ore a livello nazionale il 23 dicembre 2019, l’altra sempre di 8 ore da stabilirsi al livello territoriale.
Alla base della protesta la disdetta della contrattazione integrativa di Sgd SpA e la mancanza di una assunzione di responsabilità delle sei Cooperative del sistema Conad sulla ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori addetti alle funzioni centrali e delle sedi logistiche di Rozzano, Calcinate, Grantorto, Truccazzano, Osimo, Offagna, Santa Palomba, Melfi, Cagliari e Fiumicino. I sindacati stigmatizzano anche la proposta aziendale di strutturare le relazioni sindacali in seno al mondo Conad ad un mero confronto di informativa annuale in cui i soggetti imprenditoriali rassegnano delle informazioni rispetto a svariati temi di tipo gestionale.
Le perplessità dei sindacati anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali, «non tanto rispetto al fatto che non siano funzionali all’attuale fase critica che l’azienda nel suo complesso sta vivendo da un punto di vista gestionale – ha precisato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice – ma in ordine alla dichiarata volontà dei rappresentanti di Margherita Distribuzione SpA di voler procedere alla “perimetrazione”, sia in termini delle superfici che degli occupati, dei prossimi rami aziendali da cedere al sistema Conad, al fine di consegnare alle imprese consorziate che subentreranno nella titolarità dei punti vendita i format del modello Conad già realizzati». «Se i sindacati accettassero di addivenire ad una soluzione così come prospettata da Margherita Distribuzione SpA – ha aggiunto il sindacalista – questa società, che comunque entro giugno 2020 si libererà dell’attività di vendita diretta di beni alimentari e non, verrebbe a configurarsi come un serbatoio di soli esuberi impossibili da ricollocare nell’ambito di un’organizzazione aziendale comunque destinata a ridursi in tempi strettissimi». Il sindacalista stigmatizza la posizione di Margherita Distribuzione SpA «venuta al tavolo unicamente con l’obiettivo di rilanciare, chiedendo ai sindacati di affrontare temi talmente irrealistici da rasentare la presa in giro». «Peraltro, tale metodo, teso a “perimetrare” i negozi prima del passaggio a Conad – ha concluso il sindacalista – rappresenterebbe una forte soluzione di discontinuità anche rispetto alle cessioni dei 109 punti vendita già oggetto delle cessioni ed avrebbe certamente un effetto domino nell’ambito del settore nel suo complesso».
Sullo sfondo il primo pronunciamento dell’Antitrust, con le sovrapposizioni rilevate in ben 147 mercati locali; l’Agcom dovrebbe giungere ad emettere un provvedimento finale entro il 20 gennaio 2020. Sono nel frattempo intercorsi già due incontri tra i rappresentanti di Margherita Distribuzione SpA e la stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nei quali il management di BDC Italia SpA avrebbe reso informazioni di dettaglio concernenti la complessa operazione che consta sia dell’acquisizione del compendio aziendale rappresentato dal Gruppo Auchan che della successiva cessione di singoli negozi a imprese sia facenti parte del sistema Conad od a altri soggetti commerciali.
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