Yasmin Al Diry: “Dal sindaco di Falconara soltanto accuse pretestuose”
Yasmin Al Diry: “Dal sindaco di Falconara soltanto accuse pretestuose”
di YASMIN AL DIRY*
FALCONARA – La sindaca Signorini mi accusa di assenze in Giunta ed in Consiglio e la usa come una delle motivazioni della revoca dell’incarico da assessore ma è soltanto un pretesto. Il vero e unico motivo è stato quello di aver espresso pubblicamente un mio pensiero divergente dal suo.
Infatti, le poche assenze in Giunta ed in Consiglio si sono limitate solamente alle ultime 3 settimane, assenze sempre giustificate per importanti impegni personali o istituzionali. Tra l’altro, dopo le mie dichiarazioni di inizio novembre, le convocazioni per la Giunta mi sono sempre giunte all’ultimo minuto ed in un caso nemmeno arrivata, riunioni di Giunta che non sono stabilite ad un giorno e orario prefissato creando difficoltà all’intera macchina comunale.
Queste argomentazioni sono solo la giustificazione di un progetto architettato per estromettere chi non esegue supinamente gli ordini della sindaca.
Devo ricordare alla Signorini il fatto che sono stata eletta come consigliere comunale con un ampio consenso da parte dei cittadini (la donna più eletta della coalizione) ed ho portato un importante numero di voti che hanno consentito alla stessa di diventare il sindaco. Questo fatto a differenza degli altri componenti di Giunta, nominati solo per fiducia personale dalla Signorini, denota che la mia nomina ad assessore aveva anche un valore politico e non solo di fiducia personale.
La sindaca mi accusa di pensare solo a me stessa, ma è evidente a tutti che se lo avessi veramente fatto me ne sarei stata furbescamente zitta ed avrei fatto come il resto di questa Giunta/maggioranza che silenziosamente asseconda la sindaca.
Revocandomi l’incarico di Giunta a suo insindacabile giudizio, l’attuale sindaco tradisce le 190 persone che mi hanno votato e che in tale modo avevano permesso la sua elezione a sindaco.
Inoltre non mi è stato consentito, nonostante l’abbia richiesto, poter partecipare ad un incontro chiarificatore con il sindaco assieme al resto della Giunta e dei consiglieri. Nell’incontro con il primo cittadino avuto la scorsa settimana per poter trovare un punto di sintesi in questa crisi non ha voluto assolutamente parlare di contenuti, né di progetti o di attività politica da rivedere, ma ha posto solo ed esclusivamente una condizione, e cioè quella di dovermi dimettere solo dalla carica di vice sindaco mentre mi consentiva di continuare l’attività di assessore ai Servizi sociali (tra l’altro confermandomi apprezzamenti su quanto fatto e la mia competenza in tale ruolo).
Dopo questo incontro nulla più, ma solo la comunicazione ricevuta attraverso i giornali il giovedì pomeriggio, poco dopo che ero stata in Comune per partecipare alla prevista seduta di Giunta che di persona mi veniva comunicato essere stata posticipata a lunedì e senza dirmi nulla della decisione di estromettermi dall’esecutivo, che intanto era stata inviata alla stampa.
In tutto ciò, c’è da aggiungere che già il sostituto era stato scelto e pronto per la nuova carica. Due evidenti prove di come l’intera situazione sia stata creata minuziosamente a tavolino per farmi fuori essendo l’unica voce libera e fuori dal coro, una voce che ricordasse i vari motivi per cui una gran fetta di cittadini ha votato questa maggioranza di governo. Il fatto che io avessi chiesto un cambio di marcia a questa amministrazione non piaceva a chi preferisce le facili luci della ribalta sulla carta stampata piuttosto che il lavoro duro per risolvere i problemi della gente.
Nel caso specifico della variazione di bilancio di novembre, che è solo “la punta dell’iceberg”, bisogna ricordare alla sindaca che il Natale arriva tutti gli anni e non è ben chiaro come mai si rende necessario variazioni di bilancio consistenti per poter finanziare le feste del Natale all’ultimo minuto e senza dire nulla a nessuno, chiaro sintomo di una macroscopica mancanza di programmazione e di visione a lungo termine.
Sono stata accusata dalla sindaca di essere stata poco presente, affermazione falsa dato che sono stata assiduamente presente quasi tutti i giorni presso gli uffici comunali spesso da mattina a sera, e per fare ciò ho richiesto il part-time nel mio lavoro di insegnante, cosa invece che la sindaca ed altri componenti della Giunta non hanno certamente fatto per non vedersi ridotti introiti economici. Eppure da più parti anche in maggioranza la sindaca era stata esortata allo svolgimento delle sue mansioni in Comune a tempo pieno. Insomma da quale pulpito viene la predica sulle presenze…
Per il bene di Falconara e nel rispetto di tutti i cittadini falconaresi ho rinunciato al mio lavoro a tempo pieno rimettendoci anche economicamente, chiedo quindi a chi mi ha accusato ingiustamente dove sarebbero stati i miei interessi personali.
*Ex vice sindaco di Falconara
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