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L’Interporto di Jesi non riesce a decollare: Sandro Zaffiri chiede spiegazioni alla Giunta regionale

L’Interporto di Jesi non riesce a decollare: Sandro Zaffiri chiede spiegazioni alla Giunta regionale

ANCONA – Ennesimo intervento del consigliere regionale Sandro Zaffiri, capogruppo della Lega Marche, sull’annoso problema dell’Interporto di Jesi. Infatti, a tutt’oggi, una struttura così importante per il territorio marchigiano, soprattutto per quanto riguarda la logistica del trasporto interregionale e nazionale, non riesce a decollare. Pieno di debiti, senza strategia aziendale, nessun programma da parte della Regione Marche.

Il Carroccio pertanto chiede delle risposte alla Giunta regionale con una dettagliata interrogazione a firma del capogruppo Sandro Zaffiri. Interrogazione presentata al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, avente appunto per oggetto l’Interporto di Jesi e suoi recenti sviluppi.

“Il sottoscritto consigliere regionale – scrive Sandro Zaffiri – premesso che: A) la relazione della Corte dei Conti approvata all’udienza dell’11 luglio 2019, confortata dalla memoria del Procuratore regionale, ha fissato al 31 dicembre 2018 la situazione finanziaria della Interporto Marche s.p.a.: a. lo stato debitorio al 31.12.2017 di €. 10.579.891,00 ha subito una ulteriore appesantimento di €. 778.002,00 toccando la cifra massima al 31.12.2018 di €. 11.357.893,00 (pagina 490); b. l’ordinanza della Corte d’appello di Ancona, pendente oggi in Cassazione, ha imposto alla società Interporto la costituzione di un “fondo rischi per controversie legali in corso” nella misura di 4.156.271,00 euro, con immaginabili conseguenze, qualora negative in sede giudiziale, nell’adeguare in peggio lo stato debitorio (pagina 490); c. la SVIM Spa ha proceduto alla svalutazione prudenziale – per 1.957.345,00 euro – della partecipazione in Interporto Marche S.p.a. (pagina 471); d. il Procuratore regionale dr. De Rosa nella sua memoria (pagina 36) affronta il mancato utilizzo della società Interporto spa di un contributo ministeriale nel corso dell’anno 2018.

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha pertanto rilevato la sussistenza delle cause di risoluzione della relativa convenzione con la Società Interporto nonché ha invitato la Regione a procedere all’avvio del procedimento di revoca e recupero delle somme anticipate.

L’entità del contributo revocato non è data sapere, così come non è dato sapere se tale contributo è ancora nella disponibilità della società e perciò tale da non gravare ulteriormente sullo stato debitorio. B) sempre la relazione della Corte dei Conti approvata all’udienza dell’11 luglio 2019, confortata dalla memoria del Procuratore regionale, ha affrontato i rapporti tra la società Interporto Marche spa e la S.c.P.A. CeMIM in liquidazione quale socio di coordinamento e direzione, partecipata per l’85% del capitale sociale.

La relazione ricostruisce una situazione nell’ambito di tale rapporto su cui è necessario e urgente chiarimenti da parte dell’Ente regionale su: a) l’art. 7 della legge regionale 13 del 2 agosto 2006 (assestamento di bilancio anno 2006) reca: «(Autorizzazioni di spesa) «1. Per l’anno 2006 sono autorizzate le seguenti spese: a) a carico dell’UPB 1.03.11 euro 2.880.845,11 di cui 1.500.000,00 per la definizione del concordato fallimentare CEMIM; …» b) il dirigente dr. Rolando Burattini ai sensi della l.r. n. 13/2006 ha emesso il decreto dirigenziale n. 267/03 del 13.09.2006 con il quale ha liquidato, a titolo di anticipazione, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro alla società Interporto Marche spa, con presentazione del rendiconto della procedura eseguita; c) il dirigente Avv. Paolo Costanzi, nel “documento istruttorio” al decreto dirigenziale n. 267/2006 sottolinea: «l’art. 7 comma 1 lett. a) della L.R. n. 13 del 02/08/2006 ha autorizzato la spesa di euro 1.500.000,00 a carico della UPB 1/03/11 per la definizione del concordato fallimentare Ce.M.I.M.» e «la Regione Marche mette a disposizione della Soc. Interporto, a titolo di anticipazione finanziaria la somma di euro 1,5 milioni per far fronte alle spese;»; d) tutto deve avvenire, secondo la l.r. n. 13/06 e il decreto 267/2006, tramite il concordato fallimentare della ScPA CeMIM in liquidazione alla definizione della sua liquidazione; e) con DGR n. 687 del 25 giugno 2007 la Giunta regionale prende atto, a seguito della chiusura della procedura fallimentare – decreto cron n. 3647 del 14 giugno 2007 – dell’impossibilità a proseguire la strada del concordato fallimentare verso la ScpA CeMIM in liquidazione con l’incarico al dirigente dell’avvocatura Avv. Paolo Costanzi a comunicare alle controparti della convenzione della DGR n. 477 del 27/02/2004 e dell’accordo sottoscritto il 30/03/20005. L’ipotesi di Accordo, parte integrante della delibera 687/07 all’art. 1, comma 1, stanzia al CeMIM l’importo di 3 milioni di euro; f) l’art. 7 (modifica delle tabelle allegate alla l.r. 2/2007) della l.r. n. 14 del 23.10.2007 (assestamento di bilancio anno 2007), la tabella 7 stabiliva: «N. Elenco Generale – 10311 – Per l’l’attuazione dell’accordo transattivo sottoscritto con la soc. CeMIM necessario alla liquidazione della società stessa – €. 3.000.000.00»; g) la relazione della Corte dei Conti approvata all’udienza dell’11 luglio 2019 alla pagina 488 in merito ai crediti di Interporto Marche Spa verso la Regione Marche riporta: g1) «– credito verso la Regione Marche per nominali euro 680.579 a titolo di rivalsa/indennizzo per le spese sostenute da Interporto Marche Spa su tutte le vicende CE.M.I.M. ScPA, e già richieste in pagamento dal precedente organo amministrativo»; g2) «Più specificamente, l’iscrizione di tale credito in bilancio è stata effettuata avendo riguardo all’incarico ricevuto dalla Regione Marche di portare a conclusione la liquidazione Ce.M.I.M., e da cui è scaturito il Decreto del Dirigente del servizio Programmazione, bilancio e politiche comunitarie n. 267/03 del 13/09/2006 con cui è stato liquidato un iniziale importo di €1.500.000,00»; g3) «a) quanto contenuto e dichiarato nel documento della Regione Marche avente ad oggetto “Trasmissione esiti tavolo tecnico su situazione finanziaria e prospettive di sviluppo della Interporto Marche Spa (rif. prot. 0571603 del 05.08.2014), a firma di più soggetti, in cui si afferma l’impegno a corrispondere ad Interporto Marche spa le somme dovute a titolo di copertura delle spese già sostenute e attinenti nonché conseguenti alla preesistente vicenda CEMIM; g4) «b) quanto provvisoriamente stanziato dalla Regione in bilancio per il 2015 a fronte del pagamento di quanto sopra e pari ad Euro 1.000.000 già liquidati nel corso dell’esercizio»; g5) «L’attuale organo amministrativo ha ritenuto prudenziale riallineare il credito, secondo certezza ed esigibilità, a quanto finora riconosciuto in atti ufficiali della Regione Marche e da qui la svalutazione parziale e prudenziale per Euro 107.721;».

“Tutto ciò premesso Il sottoscritto – scrive sempre il consigliere regionale Sandro Zaffiri – chiede al presidente della Regione Marche di rispondere con urgenza alle seguenti domande: – in merito alle questioni poste al punto A) ed ai punti a., b. e c. quale piano di risanamento della situazione finanziaria della società Interporto Marche ha predisposto la Giunta regionale, in collaborazione con la SVIM Spa – socio di maggioranza di controllo – di cui oggi il suo presidente Gianluca Carrabs è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione, a fronte di uno stato debitorio consolidato di €. 11.357.893,00 e di uno potenziale di €. 15.514.164,00 qualora comprensivo dell’ordinanza della Corte d’appello di Ancona; – a quanto ammonta il finanziamento revocato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e se tale restituzione sia nelle disponibilità della società Interporto Marche Spa o diversamente utilizzati; – in merito al punto B) ed ai punti da a) ad f) si chiede: il finanziamento di €. 1.500.000,00 assegnato con l.r. n. 13 del 2 agosto 2006 alla società Interporto Marche Spa per un concordato fallimentare propedeutico alla chiusura definitiva della liquidazione della società CeMIM, sono stati restituiti o quale diversa destinazione ha avuto dal momento che la ScPA CeMIM rimane in liquidazione, dopo 13 anni. chiede inoltre perché non è stato dato alcun seguito alla DGR n. 687 del 25 giugno 2007 e alla l.r. n. 14 del 23 ottobre 2007 che assegnava al CeMIM €. 3.000.000,00 sempre finalizzati alla liquidazione definitiva della S.c.P.A. CeMIM. – in merito al punto g) e ai sottopunti da g1) a g5), la Corte dei Conti ricostruisce lo stato creditorio della Interporto Marche spa verso la Regione Marche sulla base della documentazione prodotta dall’organo amministrativo, chiede: 1) la rendicontazione giustificativa delle spese sostenute dalla Interporto Marche Spa per la liquidazione del CeMIM elencate nei bilanci della società dal 2009 al 2017 avviene per l’acquisto delle azioni di 8 soci del CeMIM per la somma di €. 1.165.451,94. Si chiede dopo la DGR 687 del 25.06.2007 e la l.r. n. 14 del 23.10.2007 quale autorizzazione amministrativa e/o legislativa ha permesso l’acquisto di queste azioni utilizzando il finanziamento di €. 1.500.000,00. 2) la rendicontazione delle spese sostenute per una serie di attività della gestione della Interporto Marche per la liquidazione della ScpA CeMIM, sempre dai bilanci di esercizio degli anni 2009/2017, risulta per un totale di €. 1.680.579,00, di cui 1.000.000,00 liquidato nel 2015 e €. 680.579,00 richiesti e in fase di liquidazione. Si chiede, quale controllo è stato operato su tali spese da parte della Regione Marche stante che de plano nulla hanno a che vedere con la liquidazione del CeMIM, bensì esclusivamente utilizzate per la gestione esclusiva della Interporto Marche Spa. Complessivamente, il sottoscritto – conclude Sandro Zaffiri – chiede quale legittimo utilizzo può giustificare la spesa qui riassunta per la notevole cifra di 3.180.579 euro”.

 

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