Recita di Natale annullata e poi ripristinata alla scuola materna dopo una giornata di polemiche
Recita di Natale annullata e poi ripristinata alla scuola materna dopo una giornata di polemiche
MOIE – Per non offendere i compagni di altre religioni niente recita di Natale, con presepe e natività di Gesù, per i bambini della scuola dell’infanzia Gianni Rodari (Istituto comprensivo Carlo Urbani) di Moie di Maiolati Spontini. Una decisione che ha subito provocato la reazione negativa di molti genitori che hanno lamentato che così facendo si discriminano i bambini cattolici e suscitato numerose prese di posizione.
Ma oggi, in seguito alle tante polemiche, la dirigente scolastica Patrizia Leoni ha annullato la decisione presa da due maestre. “Il simbolo della Natività non offende nessuna sensibilità religiosa e anzi, spesso, nella sua storia, questo Istituto ha consentito momenti di autentica inclusione interculturale, al di fuori di rigidi e precostituiti schemi mentali ed in questa prospettiva va concepito e andrà realizzata la recita nella scuola di Moie”. E’ così che la dirigente scolastica Patrizia Leoni ha chiarito nella conferenza stampa di oggi la presa di posizione dell’Istituto sulla recita di Natale.
La notizia della decisione di non farla alla scuola dell’Infanzia Gianni Rodari di Moie, è infatti apparsa sulla stampa stamattina (giovedì 14 novembre). “Dispiace sottolineare la intempestività di tale uscita comunicativa – continua la Leoni – senza la preventiva interlocuzione con la Dirigenza. L’enfasi con cui è stata divulgata questa non-notizia rischia di compromettere l’immagine di un corpo docenti che, nella sua globalità, sono fiera di guidare e di una scuola che per anni è stata il faro di iniziative all’avanguardia (basterebbe leggere il PTOF dell’Istituto)”.
“Il giorno 13 novembre, nella tarda mattinata, era infatti giunto a scuola il verbale del consiglio di intersezione del 6 novembre scorso (redatto dai genitori) e la richiesta di un colloquio con la Dirigente per individuare modalità condivise a proposito della recita di Natale. Preciso – ha sempre affermato la dirigente scolastica – che nessuna altra forma di comunicazione, eccetto quella appena descritta, era pervenuta alla sottoscritta né in modo formale né informale da parte di Istituzioni o singoli. Pertanto lo sconcerto e lo sbigottimento ha coinvolto non solo me, ma anche i genitori rappresentanti dell’Infanzia che prontamente hanno comunicato a questo Istituto la loro dissociazione per una notizia che ha colto tutti di sorpresa. Di fatto non è stata consentita concretamente neppure la naturale e del tutto normale mediazione che si opera in questi casi. Se fosse stato possibile è certo che avrebbe sortito l’effetto di individuare – questa volta con serenità – una adeguata forma di inclusione e nello stesso tempo di rispetto di una tradizione, che non contiene nulla di esclusivo in sé”.
Pieno sostegno alla Dirigente da parte sia della rappresentante del Comitato dei genitori Laura Borroni sia dei sindaci dei tre Comuni presenti all’incontro con la stampa – Maiolati Spontini, Castelplanio, Poggio San Marcello – sui quali sono dislocate le otto scuole dell’Istituto.
Tiziano Consoli di Maiolati ha confermato l’importanza delle tradizioni dal punto di vista culturale. “Un’accoglienza e un’integrazione piena dei molti immigrati che risiedono nel territorio”. E’ quanto ha ribadito Fabio Badiali. Il primo cittadino di Castelplanio ha sottolineato, infatti, le iniziative concordate con la dirigente Leoni a favore delle comunità presenti sul territorio, come l’istituzione di un corso di L2 per donne straniere affinché, attraverso la conoscenza della lingua, possano meglio integrarsi e seguire l’iter scolastico dei propri figli. La Recita di Natale non è un simbolo strettamente religioso – ha aggiunto il sindaco di Poggio San Marcello Giuseppina Spugni – ma fa parte anche della tradizione della scuola, come lo è il Presepe Vivente di Poggio, che da moltissimi anni coinvolge tutta la popolazione, compresi gli alunni italiani e stranieri insieme”.
“Includere significa quindi aggiungere – ha affermato la dirigente scolastica Patrizia Leoni – non togliere ciò che è espressione della cultura e di tradizioni universalmente apprezzate. Nello stesso tempo, proprio poiché le buone notizie vanno divulgate con la medesima celerità delle non-notizie, sono lieta di annunciare l’incontro in questo Istituto con la scrittrice Mariapia Veladiano venerdì 22 novembre, per il 30° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, rivolto a insegnanti, genitori e aperto alla cittadinanza”. Sarà l’occasione per riflettere insieme sulla necessità di educare le nuove generazioni alla complessità del vivere contemporaneo e ai valori del rispetto e del dialogo.
“Impedire ai bambini di una scuola dell’infanzia – aveva affermato questa mattina il Garante dei diritti, Andrea Nobili – di fare la recita di Natale mi sembra un errore e, per questo, spero che gli insegnanti tornino sui loro passi”.
“Mettere in discussione quello che da sempre è un momento di condivisione e crescita, in nome di una presunta discriminazione di cui non si vedono i contorni – aveva poi aggiunto Nobili – è poco rispettoso della sensibilità di una comunità. Le discriminazioni si contrastano in altro modo, non negando momenti d’incontro, espressione di dimensione culturale che ha valori universali. E forse dovremmo ricordarci di quello che diceva anni addietro un grande intellettuale, Benedetto Croce, che riconosceva nel Cristianesimo una rivoluzione che tocca anche l’animo dei non credenti”.
I consiglieri regionali (Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia, Mirco Carloni) ed i parlamentari (sen. Paolo Arrigoni, sen. Giuliano Pazzaglini, on. Giorgia Latini, on. Tullio Patassini, on. Luca Paolini) delle Lega delle Marche avevano invece scritto al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche Ugo Filisetti. “E’ inaccettabile – si legge nella lettera – vietare la recita di Natale ai bambini, solo far prevalere visioni personali volte ad un revisionismo culturale strumentalizzando per fini politici persino uno dei momenti più amati dai bambini e dai loro genitori”.
“Siamo preoccupati – avevano sempre scritto i rappresentanti della Lega – da quanto accaduto ai bambini della scuola materna statale Gianni Rodari di Moie che non potranno, come da tradizione, svolgere la recita di Natale, perché offenderebbe una minoranza di circa il 10% di bambini stranieri presenti in quella scuola. Riteniamo che la scelta operata unilateralmente dalle insegnanti di quella scuola, assunta senza consultazione e consenso delle famiglie, sia profondamente discriminatoria nei confronti del restante 90% dei bambini, irrispettosa di quella che è una tradizione italiana ed offensiva per le famiglie che non potranno vivere un momento di felicità con i loro bambini. Il rispetto per chi professa altre religioni non coincide affatto con la rinuncia a riconoscere le nostre radici e la nostra identità. Ognuno è libero di professare la propria fede, ma è anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive e questa scelta di cancellare le nostre tradizioni e i nostri simboli culturali è divisiva e non favorisce nessun processo di integrazione culturale. Le recite natalizie, inoltre, sono un momento di festa che va oltre l’aspetto religioso, perché fa parte di un progetto didattico educativo finalizzato all’integrazione scolastica dei bambini e alla valorizzazione della socialità tra di loro”.
“Per questa ragione abbiamo scritto al Al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Ugo Filisetti per chiedere di intervenire subito affinché venga rivista questa decisione che mette in cattiva luce l’intera immagine del sistema scolastico regionale”.
“Gianbattista Vico filosofo napoletano del 1600 in una sua opera parla “dei corsi e ricorsi della storia e di come degli eventi che si sono verificati tempo fa tornino ciclicamente a ripetersi”. Siamo vicino al Santo Natale e puntualmente, come ogni anno, in qualche scuola vi sono problemi per la celebrazione delle festività natalizie”. E’ quanto aveva invece dichiarato Gabriele Cinti, vicepresidente del Popolo della Famiglia Marche, commentando la notizia della Festa di Natale annullata alla scuola dell’infanzia Gianni Rodari di via Torino a Moie.
“Duole dover constatare che questo “ripetersi dell’evento” quest’anno si sia verificato a Maiolati Spontini. – ha continuato – Impedire ai bambini di una scuola dell’infanzia di fare la recita di Natale è la più grande cattiveria che gli si possa fare, per questo invito gli insegnanti o chi di dovere a rivedere decisioni prese.
“Basta avere la giusta sensibilità, il giusto approccio, il rispetto reciproco, che sicuramente non viene meno parlando di un Bambino che nasce per portare la pace e l’amore tra gli uomini. Non penso che l’opposizione a tale iniziativa sia stata presa da genitori di bambini di altre religioni ma da qualche radical chic italiano che non gradisce che nei nostri istituti scolastici si festeggi il Natale. Condivido quanto detto dal sindaco di Maiolati, avv. Tizano Consoli il quale ha ribadito che: “I bambini devono avere il sacrosanto diritto di festeggiare il Natale. In un sistema pluralista, la scuola deve aumentare l’offerta di queste iniziative, non negarle».
“Visto che c’è chi ha questa grande “sensibilità” verso bambini di altre religioni,- ha concluso – mi chiedo come mai non vengano annullate anche le feste (o i loro preparativi) di Halloween dato che potrebbero offendere la sensibilità dei bimbi o delle famiglie cattoliche. Ma forse (il dubbio è lecito) il fine di questo annullamento potrebbe non essere quello del rispetto come si vuole far credere”.
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