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Ettore Baldetti: “Il progetto del nuovo ponte 2 Giugno inadeguato in un contesto urbanistico di fine Settecento”

Ettore Baldetti: “Il progetto del nuovo ponte 2 Giugno inadeguato in un contesto urbanistico di fine Settecento”

SENIGALLIA – L’ex assessore comunale alla Cultura, professor Ettore Baldetti, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Senigallia Maurizio Mangilardi.

di ETTORE BALDETTI*

In qualità di ex assessore alla cultura di codesto Comune e storico del territorio, nel merito del dibattito in corso sulla scelta della nuova forma da conferire al ponte 2 Giugno, mi permetto di farle pervenire le seguenti osservazioni in questa lettera aperta, anche a sostegno delle sue più recenti dichiarazioni sulla questione.

Mi capita talvolta di accompagnare degli ospiti forestieri in visita a Senigallia, i quali apprezzano la città anche per le sue valenze architettoniche, quali la Rocca, Piazza del Duca e le strutture razionaliste degli Anni Trenta, ma lo scorcio da cui sono maggiormente colpiti, soprattutto per la sua unicità, è il lungo e arcuato procedere dei Portici Ercolani sul Lungomisa per confluire nel Foro Annonario che funge da sfondo, come nel caso della presidente del FAI del Trentino rimasta letteralmente senza fiato alla vista di un tale spettacolo urbanistico neoclassico.

La pittoresca veduta della settecentesca fuga di colonne,  fiore all’occhiello della città immortalato in diversi dipinti e foto storiche come degna cornice della famosa “Fiera di Sinigaglia”, verrebbe parzialmente preclusa e deturpata da un ponte, come quello progettato per iniziativa del Consorzio di Bonifica delle Marche, con strutture portanti ad arco marcatamente soprelevate. Quindi, senza entrare nel merito delle discrezionali scelte amministrative e delle opportunità politiche che le determinano, dei soggettivi aspetti estetici, tuttavia sicuramente inadeguati in un contesto urbanistico di fine Settecento, delle necessità tecniche sulla sicurezza, giacché gli stessi  ‘tirantini’ superiori potrebbero creare un effetto diga nel caso di inondazioni, dei costi economici, pure apparentemente esosi rispetto ad un progetto alternativo più rispettoso del contesto circostante, ciò che andrebbe  possibilmente  evitato è l’accentuata soprelevazione rispetto al parapetto del ponte attuale o l’impossibilità per i passanti di osservare il lungofiume nella sua interezza.

Agli inizi della seconda amministrazione Mariani fu approvata dalla giunta la proposta di prolungare la passeggiata del Corso fino alla porta Lambertina, con una ristrutturazione del ponte 2 Giugno, poi attuata all’indomani della riqualificazione di via Carducci, ma immediatamente promossa con la felice organizzazione della prima festa del quartiere Porto.  La soluzione adottata è ancor oggi valida: una comoda pedonalizzazione sul ponte, all’occorrenza anche leggermente soprelevata rispetto al piano stradale, che permetta di godere la magnifica veduta di Portici Ercolani e Foro Annonario, senza intralci strutturali, ma non precluda il transito automobilistico come via di fuga o collegamento rapido nelle emergenze oppure come opzione alternativa nei casi di chiusura degli altri ponti.

*Ex assessore comunale alla Cultura

 

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