La Generazione desaparecida di Giordano Vecchietti presentata a Senigallia nella libreria Mondadori Bookstore
La Generazione desaparecida di Giordano Vecchietti presentata a Senigallia nella libreria Mondadori Bookstore
SENIGALLIA – In Cile c’è una generazione che manca all’appello, appunto ‘Desaparecida’ da quel non tanto lontano 11 settembre 1973, quando morì il Presidente Salvador Allende a causa del noto colpo di stato del generale Augusto Pinochet.Fatti che tornano alla cronaca in questi gironi di ribellione in Cile.
E’ questa la generazione raccontata da Giordano Vecchietti nel suo romanzo, uscito ad ottobre, ‘Generazione desaparacida. Storie di esili e ritorni di una generazione perduta nel Cile della dittatura militare’ (2019 Venturaedizioni Senigallia).
Il protagonista si chiama José, ha 25 anni, è dirigente di un partito di sinistra e sostenitore di Unidad Popular nel Cile di Salvador Allende, vive a Valparaiso e si sveglia il mattino di martedì 11 settembre 1973 con i rumori del golpe militare già in atto dall’alba e dal quel momento scatta in lui l’istinto naturale di conservazione, del salvare se stesso dalla cattura.
Clandestino e ricercato, cambi di identità, travestimenti, nessun contatto con la famiglia, isolato e continuamente in pericolo, deve sopravvivere giorno per giorno usando solo l’istinto, restando come sospeso tra la vita e la morte in un limbo emotivo ed esistenziale.
Una storia romanzata inserita in un contesto storico con fatti veramente accaduti e personaggi realmente vissuti, ispirata dalle vicende di un amico “in fuga” quale simbolo dei tanti che in quel giorno maledetto videro la loro vita stravolta dagli eventi e che riuscirono a mettersi in salvo in ambasciate straniere, vivendo poi i lunghi anni dell’esilio prima di poter tornare in Patria.
La generazione desaparecida è perciò quella che manca all’appello nella storia del Cile, quella che è stata estromessa con violenza da una feroce dittatura che ha eliminato i suoi esponenti più rappresentativi e che non ha potuto partecipare alla vita politico-sociale del proprio Paese ed esserne il necessario ricambio generazionale e ideale.
Una generazione sopravvissuta come un naufrago aggrappato a una speranza che galleggiava nel mare in tempesta della tragica realtà, che ha lottato per vivere, con il dolore del distacco dai propri affetti più cari, con la solitudine dell’esilio e successivamente la felicità del giorno del ritorno della Democrazia.
Una generazione di testimoni diretti per quelle future, para que nunca más, affinché non accada mai più.
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