“Ciao Oratorio Sacro Cuore”, presentato a Senigallia il fascicolo che ripercorre la storia del centro di aggregazione
“Ciao Oratorio Sacro Cuore”, presentato a Senigallia il fascicolo che ripercorre la storia del centro di aggregazione
Al Circolo Acli sala gremita di ex oratoriani. Piacevoli e frizzanti le relazioni di don Giuseppe Cionchi, di don Luigi Gianantoni e di Franco Porcelli
SENIGALLIA – Senza dubbio un bell’evento che si è posto ad indovinato corollario della Santa Messa oratoriana che in mattinata era stata celebrata nella vicina chiesetta del sempre affascinante monastero delle Benedettine di “Santa Cristina”, così caro a Pio IX.
Se don Peppe, l’assistente per antonomasia delle ACLI e prima ancora sfavillante cappellano del Duomo, con la sua relazione è ritornato alle origini dell’Oratorio ed ai tempi dell’indimenticabile parroco mons. Amedeo Mercuri, don Luigi Gianantoni invece ha ‘rispolverato’ gli anni che vedevano funzionare a pieno ritmo il campo di pallacanestro e, con esso, la prestigiosa “Arena delle Nazioni”. In mezzo, Franco Porcelli che avendo vissuto sia la stagione dei Padri Canossiani: p. Gaetano, p. Casimiro, p. Albino, p. Giustino e p. Candido, sia la successiva stagione dell’ass. giovanile GIAC “Silvio Pellico” con in testa il geniale don Franco Marinelli in compagnia del versatile don Quartilio Mancini, ha ripercorso con i presenti le tante vicende dell’epoca ed ha terminato l’intervento annunciando con soddisfazione che uno dei ragazzi di quella volta – Renato Cencini, ovvero p. Amedeo – ora è il coordinatore nazionale dei P. Canossiani e presto tornerà in visita a Senigallia.
Dopo le relazioni, gli interventi dei ‘mattatori’ delle commedie brillanti messe in scena da don Quartilio, ovvero ‘Peo’ Giambenedetti e ‘Cino’ Giulianelli. Questi ultimi, supportati da Peppino Barrali e da altri ex tra cui Giordano Turchi e Giuliano Costanzi, hanno svelato i retroscena a volte avventurosi di quegli spettacoli che per più sere consecutive facevano il pieno al cinema/teatro S. Cuore.
Al termine il consueto vino d’onore che ha fornito l’occasione per continuare ancora a lungo il dialogo, questa volta in forma personale.
(Le foto sono di Vincenzo Prediletto)
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