CULTURASENIGALLIA

Resta aperta fino a domenica la mostra fotografica immersiva che celebra il Summer Jamboree

Resta aperta fino a domenica la mostra fotografica immersiva che celebra il Summer Jamboree

di ENZO CARLI

SENIGALLIA – La mostra fotografica immersiva  celebra il 20 Anniversary Immersive Exhibition ed è coprodotta da Comune di Senigallia e Summer  Jamboree  ed è curata da Alessandro Piccinini e Angelo Di Liberto. E’ una realizzazione dell’esperienza immersiva  e dello spettacolo olografico 3D di Burlesque prodotto dal  Summer  Jamboree,  con il progetto espositivo di Alessandro Piccinini. E’ soprattutto la memoria fotografica di 20 anni di edizioni del Festival, un evento celebrativo della musica e del costume degli anni ’50, ormai storico per la città di Senigallia e che richiama ogni anno appassionati da ogni parte d’Italia e del mondo. Le sedi espositive si articolano tra il Palazzo del Duca e Palazzetto Baviera.

Cosa dire della mostra testimonianza visiva di appassionati fotoamatori e di apprezzati fotografi professionisti?  Intanto è da rimarcare l’importanza culturale dell’evento in se che trascende dalla fotografia documentaria e che cerca di cogliere gli atteggiamenti relazionali e  personali dei personaggi, dei corpi e dei luoghi  di una fiction che avvolge tutta la città, soprattutto i suoi partecipanti e il destino dei fotografi. La ricerca dell’evento, dei personaggi ,dei colori , delle forme, del movimento tutto permeato da una sorta di poesia dell’esistenza, dove il tempo si è fermato ed è rimasto sospeso in spezzoni magici, evocato dal ritmo della musica e dalle archeologia delle emozioni di una generazione che ha operato grandi cambiamenti , partecipando attivamente alla rivoluzione culturale del secolo scorso. La storia  rivive nelle immagini visionarie di centinaia di testimoni privilegiati, cavalieri dell’immaginario, che partecipano con le loro fotografie stati d’animo, ritratti, eventi , situazioni,” les objets trouvés et retrouvés”, la casualità degli oggetti trovati e ritrovati delle pieghe del tempo, i nuovi percorsi  di una fotografia che si avventura nel movimento di  un territorio in parte de-contestualizzato che si trasforma nel collante dinamico di un’operazione mimetica in un viaggio  incessante che modifica gli stati della  memoria negli stati infiniti del rock; le immagini si trasformano in musica e il fluido musicale che emanano accompagna alla mostra fotografica il visitatore . Un operazione culturale viva che rende giustizia alla città della fotografia,  sottoposta a scelte fotografiche statiche ormai fuori dal tempo e dalla storia  e soprattutto dalle nostre origini e ragioni , attraverso il coinvolgimento e la partecipazione in un evento che permette la visione e la sperimentazione dentro un reale immaginario ma dove tutto può succedere.

Importante il catalogo che accompagna la mostra curato da Angelo Di Liberto con la prefazione di  Renzo Arbore, con le immagini di Guido  Calamosca, Giovanni  Cocco,  Giuliano  Guarnieri,  Luca Locatelli,  Pippo Onorati, Graziano Panfili,  Amedeo  M.Turello.

Hanno partecipato: Massimiliano Baj,  Roberto  Bernasconi,  Marco Bianchin, Davide Bona, Luca Borella, Stefano Castellari,  Marco Carloni,  Matteo Crescentini,  Diego Feltrin,  Daniele Ferretti,  Loris Francoletti, Nathan Kaemena,  Patrizia Lo Conte, Mattia Mancini, Marco Matteucci, Mario Mazzanti, Fabio Medici, Tiziano Micci, Gabriele Moroni, Beatrice Perticaroli,  Anna Pierobon,  Alberto Polonara, Luigino Priori, Giuseppe Reggiani, Federico Ricciotti, Antonella Rimbaldo, Gianluca Rossetti, Henry Ruggeri, Giancarlo Sabbatini, Niki Takehiko, Marco Tamburrini, Michele Telari, Max Trono, Angela Zwingauer.

La mostra resterà aperta fino a domenica 29 settembre.

 

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