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La strage di Corinaldo, un altro giovane nega ogni responsabilità

La strage di Corinaldo, un altro giovane nega ogni responsabilità

Gli altri arrestati, compreso il presunto ricettatore, si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip

MODENA – Anche un altro dei giovani arrestati per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo ha rotto, questa mattina, il fronte del silenzio, negando tutte le accuse. Si tratta di Moez Akari che ha seguito il suo amico Andrea Cavallari e, come lui aveva fatto lunedì nel carcere di Genova, questa mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere per gli altri capi di imputazione ed ha, invece, negato ogni responsabilità per quanto concerne la strage nella discoteca marchigiana.

Il suo difensore, l’avvocato Gianluca Scalera, al termine dell’interrogatorio, uscendo dal carcere Sant’Anna di Modena, ha detto che Moez Akari “ha ribadito l’assoluta estraneità alla vicenda di Corinaldo”. Il giovane ha ammesso che si trovava nella discoteca Lanterna Azzurra ma di non avere nulla a che fare con lo spray. “Ha detto – ha voluto sottolineare l’avvocato Scalera – che non ha avuto alcun tipo di contatto con gli altri, alcuni dei quali nemmeno conosceva”.

Gli altri quattro giovani indagati ed il titolare del compro oro, Andrea Balugani – indagato quale presunto ricettatore della refurtiva –, si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip.

 

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