L’inchiesta sulla sanità: Ceriscioli chiede di far piena luce sulla vicenda
L’inchiesta sulla sanità: Ceriscioli chiede di far piena luce sulla vicenda
Per Cangini, Fiori e Marcozzi di Forza Italia “la sanità marchigiana travolta da continui scandali”. Il segretario del Pd, Gostoli: “In tutte le regioni d’Italia le Fiamme gialle accertano la correttezza delle procedure dei bandi pubblici”
ANCONA – La sanità marchigiana è finita nuovamente nel mirino della Procura della Repubblica di Ancona. Dieci gli avvisi di garanzia già inviati, uno dei quali ha raggiunto lo stesso direttore generale dell’Azienda sanitaria unica regionale dottor Alessandro Marini.
Al manager senigalliese sono contestati, per vari episodi, reati che vanno dalla turbata libertà degli incanti, al concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà di scelta del contraente e abuso d’ufficio. Tra le ipotesi d’accusa ci sarebbe anche il tentativo di favorire una specifica azienda nella gara pubblica, ancora in essere, per l’appalto da 200 milioni per le pulizie nei locali Asur Marche e negli ospedali. Si tratta di addebiti, contenuti nei decreti di perquisizione, ancora nella fase iniziale ed ovviamente tutti da dimostrare.
Nella maxi inchiesta della Procura anconetana – sono presi in considerazioni fatti ed eventi avvenuti dal 2015 alla fine di maggio di quest’anno – sarebbero finiti dipendenti pubblici, intermediari ed imprenditori.
Un’indagine indubbiamente complessa e delicata, anche in considerazione che la sanità, nella nostra regione, è stata – ed è – sempre al centro di tantissime polemiche. Ma sicuramente utile per contribuire a far chiarezza sulla gestione, anche politica, della sanità a livello regionale.
“Abbiamo piena fiducia nell’operato della Magistratura e chiediamo che si faccia subito piena luce sull’intera vicenda”, è quanto afferma il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, a proposito dell’inchiesta della Procura relativa al sistema di appalti, gestito dell’Asur Marche, che ha portato ad indagare dieci persone tra dirigenti, rappresentanti istituzionali e imprenditori.
“Contiamo – continua Ceriscioli – che le persone coinvolte possano dimostrare la totale estraneità a quanto viene loro contestato e che il tutto si chiarisca in tempi molto brevi. L’attività sanitaria della Regione prosegue in tutte le proprie funzioni, garantendo come sempre ai cittadini la qualità dei servizi offerti”.
“La sanità marchigiana – affermano, invece, con una nota congiunta, il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, il Commissario regionale dello stesso partito Marcello Fiori e la capogruppo regionale Jessica Marcozzi – travolta da continui scandali. Dopo la controversa questione del primariato di Chirurgia di Fermo, su cui abbiamo sollevato l’attenzione e chiesto chiarimenti, apprendiamo con sconcerto di una maxi indagine che vedrebbe indagate figure apicali della sanità regionale.
“Alla condizione disastrata dell’offerta sanitaria marchigiana, di cui unica responsabile è l’Amministrazione regionale a guida Pd – si legge sempre nella nota degli esponenti di Forza Italia -, si aggiungono gli scandali giudiziari. Ci corre quindi l’obbligo di chiedere a gran voce alle istituzioni locali e nazionali, alle forze dell’ordine e alla magistratura, di tenere accesi i riflettori, cosa che noi certamente continueremo a fare per quanto di nostra competenza, e fare chiarezza quanto prima su un ambito delicato e baricentrico per il bilancio regionale, un’attenzione tesa esclusivamente a migliorare l’offerta di servizi in un settore essenziale per l’intera collettività che ha il diritto di godere di una sanità efficiente e trasparente”.
“Quando si aprono indagini noi siamo sempre per la ricerca della verità, fiduciosi nel lavoro della Magistratura e garantisti fino alla sentenza dell’inchiesta. Al momento le accuse sono tutte da dimostrare e se c’è qualcuno che ha sbagliato pagherà. Nel tempo abbiamo visto indagini accertare responsabilità ma tante altre finire in una bolla di sapone”. E’ invece questo il commento del segretario regionale del Partito democratico delle Marche Giovanni Gostoli all’indagine della Procura di Ancona e della Guardia di Finanza che vede coinvolte dieci persone, tra cui il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini, per ipotesi di reato che, a vario titolo, vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione.
“In tutte le regioni d’Italia le Fiamme gialle accertano la correttezza delle procedure dei bandi pubblici: è positivo che ci siano sistemi di controllo che vigilano quotidianamente anche sulle pubbliche amministrazioni – conclude Gostoli -. Si vada fino in fondo, però l’auspicio è che si faccia presto perché i processi si devono fare in Tribunale e non attraverso gogne mediatiche”.
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