Sulle rive dell’Adriatico il volo narrativo dello scrittore Ermanno Pierpaoli
Sulle rive dell’Adriatico il volo narrativo dello scrittore Ermanno Pierpaoli
FANO – Ermanno Pierpaoli scrittore milanese, che da molti anni vive a Fano, sta scrivendo alla bella età di 94 anni (il prossimo mese di ottobre), il suo nono romanzo sul volo, riprendendo gli studi di Leonardo da Vinci e rispolverando gli approfondimenti tecnici che lo stesso Pierpaoli apprese, sui banchi di scuola dell’Istituto di Fermo, durante la seconda guerra mondiale, per divenire perito aeronautico.
“In questo romanzo che è in itinere svilupperò un racconto sul volo, fatto da tanti collages, di modelli di aerei, che ho costruito negli anni e l’insegnamento dell’aeronautica mi ha fatto sviluppare la capacità di sognare. Il rapporto fra il volo, la sua meccanica e la poesia è sempre stata alla base della mia vita. Certamente nella mia infanzia è stata complice, la purezza e autenticità della poesia di mia madre, nativa del Borgo Selvaggio di Recanati, e primo amore d’infanzia del celebre tenore Beniamino Gigli. Le sensazioni della poesia, e soprattutto le atmosfere leopardiane, ha sottolineato Pierpaoli, insieme alla musica, in particolare quella lirica, hanno arricchito la mia giovinezza”.
- Poi la guerra, il viaggio verso Milano, l’inizio della piccola attività imprenditoriale del padre di Pierpaoli, che poi lo scrittore rilevò con grande capacità e successo imprenditoriale, non inaridirono la sua vena artistico-narrativa.
“Le origini del nome Pierpaoli è di matrice ebraica e nei miei antenati si sono sempre coniugati, la matrice è a Senigallia, l’attività commerciale e quella creativa. Io, che nel frattempo ero cresciuto, divenuto ufficiale degli alpini, con numerose scalate sull’Adamello con i miei cari alpini. Questo passaggio esistenziale drammatico della ma vita sarà il contenuto del mio romanzo EROI SPRECATI, rivissuto nella tragicità della Prima guerra mondiale e dove lancio un grido disperato, ma ancora oggi inascoltato della inutilità di ogni guerra e come solo nelle trincee si vivevano i sentimenti di amicizia e stima anche fra fronti avversi: quello italiano e quello austriaco Con Eroi sprecati ho vinto il premio di migliore scrittore marchigiano 2018 Città di Grottammare. Ma poi la mia personalità mi ha portato a vivere altre esperienze quale guida del vulcano Stromboli, dove ho scritto il romanzo IDDU L’AMICO. Qui in un’ambientazione rosselliniana, è nato questo romanzo della memoria e dell’identità. La microstoria dei personaggi in questo habitat aspro ma fatto anche di sentimenti forti, si intreccia con il sogno e la metafora esistenziale di tutti i giorni. Ho svolto anche momenti di peregrinazione e avventure di mare con una barca a vela e i miei compagni di bordo pesaresi, che mi hanno portato a scrivere UN’ ISOLA PER OGNI UOMO. La ricerca del mistero divino in un’isola deserta”.
- Ma è la ricerca dell’amore il tema che accumuna i romanzi di Pierpaoli…..
“E’ vero perché sono un sognatore e solo il senso dell’amore, vissuto nella mia esperienza esistenziale, per mia madre e mia moglie Irene, mi hanno fatto comprendere l’importanza dell’autenticità dei sentimenti. Nel romanzo IMPRONTE SULLA SABBIA, mi trasformo in un moderno e disperato Ulisse alla ricerca del primo amore passando dalla costa del mare Adriatico a quella del Tirreno. Un film metaforico con una ampolla di acqua di mare dell’Adriatico che viene versato nel Tirreno. Una presenza spirituale della donna amata, che ho ripreso anche nelle mie poesie”.
- Dunque Ermanno Pierpaoli si può identificare come un filosofo sapiente che da una montagna, osserva il modo con le sue illusioni e disillusioni?
“Certamente, perché con la mia vecchiaia mi allontano sempre più da una realtà che induce la gente di voler usurpare di ciò che ancora c’è di bello, onesto e di sacro. E mi sono identificato in un personaggio storico della civiltà etrusca del mio romanzo TUSCIA, in cui al tramonto dei valori morali e culturali di una civiltà, il protagonista lotta per la salvaguardia dei valori familiari”.
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