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Talé: “Al liceo di Pergola serve una sezione in più, pronto ad interessare il ministro”

Talé: “Al liceo di Pergola serve una sezione in più, pronto ad interessare il ministro”

PERGOLA – “Chiederò al direttore dell’Ufficio scolastico regionale e finanche al ministro dell’istruzione – dichiara Federico Talè – di intervenire immediatamente per risolvere una situazione che ha dell’assurdo: l’impossibilità di iscriversi a scuola per la scelta immotivata e ingiustificata di non ampliare il numero delle classi”.

“Per il 2019/2020 – spiega il consigliere regionale – al liceo di Pergola ci sono state 17 nuove adesioni per l’indirizzo scienze applicate e 34, di cui una di un ragazzo con grave disabilità, per l’indirizzo ‘tradizionale’. Poiché la normativa consente di formare classi che abbiano al massimo 30 unità, piuttosto che pensare subito a formare tre classi, sembra siano state formulate rocambolesche ipotesi per mantenerne due. Ho sentito persino dire, ma spero che siano solo fantasie, che il giovane diversamente abile, assieme ad altri tre studenti, sarebbe stato ‘invitato’ ad iscriversi nell’indirizzo scienze applicate oppure a cercarsi un’altra scuola. Se corrispondesse al vero sarebbe davvero allucinante. E’ inammissibile che alcuni ragazzi rischino di essere penalizzati quando basterebbe semplicemente creare una classe in più”.

“È dovere degli organismi competenti – incalza il consigliere Talè – assicurare il pieno rispetto delle scelte dei ragazzi e delle loro famiglie. L’unica soluzione da adottare, e che indicherò al ministro, è quella di creare tre prime classi da 17 alunni. Fornire nuovi servizi all’entroterra – continua -, compresi quelli scolastici, è un impegno che dovrebbero sostenere a vari livelli tutte le istituzioni, per non rimanere sordi alle esigenze e alle necessità dei nostri territori. Voglio sottolineare, inoltre, che una sezione in più al liceo di Pergola, sede staccata del ‘Torelli’, sarebbe una nuova risorsa per la città e i per i centri limitrofi”.

“Non da ultimo – conclude Tale’-, dobbiamo considerare che mentre gli adolescenti che abitano sulla costa vanno a scuola in bicicletta, senza gravare sulle tasche dei loro genitori e con la possibilità di alzarsi dal letto ad un’ora ‘normale’, quelli che vivono nei paesi dell’entroterra sono costretti a levatacce quotidiane, oltre che a lunghi e costosi spostamenti. Certe famiglie per gli abbonamenti all’autobus dei loro ragazzi spendono anche mille euro all’anno e se i figli sono due o addirittura di più diventa un autentico salasso”.

 

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